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Tom Holland è il terzo Spider-Man ad arrivare al cinema, il quarto se si vuole includere anche i due film tv con Nicholas Hammond del 1978 e 1979. Siamo quindi al terzo reboot in meno di 20 anni, forse per questo, come dice l’attore stesso: “Le origini del personaggio le sappiamo tutti, le abbiamo già viste, non pensavamo davvero ce ne fosse bisogno, riprendiamo direttamente dagli eventi di Civil War”.
Spider-Man è per la prima volta in mano ai Marvel Studios e l’avevamo già visto in Captain America: Civil War, dove veniva introdotta la sua presenza (per la prima volta) nell’universo condiviso in cui tutti i film Marvel esistono e sono connessi: al servizio di Tony Stark.
Per lanciare invece proprio il film Spider-Man: Homecoming, con qualche settimana di anticipo rispetto all’uscita in sala (il 6 luglio), Tom Holland e Jon Watts, rispettivamente Peter Parker e il regista del film, hanno incontrato la stampa sul tetto di un palazzo nel pieno centro di Roma, sotto una cupola di vetro (ampiamente rinfrescata da condizionatori mandati al massimo) che sembra una ragnatela al contrario.
L’avvoltoio, il cattivo interpretato da Michael Keaton, è un capo operaio che rimuove le macerie dello scontro visto alla fine di Avengers e proprio questo incarico cambierà la sua vita, rendendolo malvagio. Ci sarà una specie di “gente comune contro l’impero Stark”?
Jon Watts: “L’idea è più che Spider-Man sia tra tutti gli eroi quello più terra terra, più di quartiere.
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Dunque anche il cattivo dovrebbe essere abbastanza semplice. Il film parte dalla domanda su che farebbe davvero un ragazzino se avesse dei poteri, allora mi sono chiesto anche le conseguenze sulla vita di un uomo con quelle possibilità”.
Fa obiettivamente un po’ ridere che Michael Keaton, dopo aver interpretato Batman, abbia prima recitato come protagonista in Birdman e ora faccia infine l’Avvoltoio…
Jon Watts: “Sì un po’ sì, e sono sicuro che lui stesso lo trovi estremamente divertente. Ma noi davvero non l’abbiamo preso per quello, l’abbiamo scelto perché lui è un attore pazzesco che dà grandissima sostanza ad ogni ruolo che interpreta”.
Tom Holland: “Io ho potuto lavorare sia con lui che con Robert Downey Jr e, se quest’ultimo mette soggezione, Michael Keaton mette davvero paura. È una persona amabile e gentile per tutto il tempo, poi scatta qualcosa, entra nel personaggio ed è terrificante. Per il resto invece è molto alla mano, ma del resto lo è anche Downey Jr, una persona davvero gentile da cui c’è tantissimo da imparare. Ero semmai io a essere sempre in tensione. La prima volta che l’ho incontrato è stato a uno degli ultimi provini e solo pochi minuti prima di entrare mi avvertono che avrei recitato proprio con Tony Stark. Mi prende un colpo e mi sale una tensione indescrivibile, così forte che, quando entro e lo vedo in fondo, comincio a dare di matto. Solo quando poi entra davvero nella stanza Robert Downey Jr mi rendo conto che avevo dato di matto per la sua controfigura”.
E poi ti hanno detto che avevi avuto la parte lì per lì?
Tom Holland: “Non proprio. Ho fatto provini per 5-6 mesi e dopo l’ultimo mi avevano detto che il giorno successivo avrebbero rivelato chi aveva il ruolo. Così il giorno dopo, mentre stavo guardando un po’ di foto su Instagram, vedo che l’account Marvel ha messo il link all’annuncio sul suo sito, ci vado, leggo il mio nome e impazzisco davvero, comincio a urlare. Entra mio fratello minore Harry e mi dice che secondo lui hanno hackerato il sito, perché non è possibile. Infine mi chiama Kevin Feige [il presidente dei Marvel Studios, ndr] e mi dice che ha una buona notizia per me, ma ormai io già so tutto”.
Il film inizia con scene girate da Peter Parker con il suo telefono durante gli eventi di Civil War, lo vediamo reclutato, trovare il costume in hotel e poi filmarsi mentre combatte con gli Avengers. Le ha girate davvero Tom Holland come sembra? Ed è una cosa che torna lungo tutto il film?
Jon Watts: “A oggi ognuno si filma e crea delle storie della propria vita, e tutti lo fanno senza un vero direttore della fotografia a decidere le inquadrature, quindi sì l’abbiamo fatto fare proprio a Tom per dare un senso di vero ma si vede solo all’inizio per fare un riassunto di quel che accaduto prima del film”.
Tom Holland: “Sì, le giravo proprio io, mi filmavo con una minuscola videocamerina, facevo tutta la scena e poi una volta finita, Jon entrava e guardavano rapidamente cosa avessi girato, mi davano dei consigli su come rifarla meglio e uscivano”.
Questo è un cinecomic che si propone di avere le atmosfere dei film per ragazzi, come avete unito i due generi?
Jon Watts: “Prima, quando andavo a vedere i film Marvel, mi chiedevo sempre come fosse per la gente normale che vive a New York veder passare questi eroi in costume. Mi ha sempre affascinato quella prospettiva ordinaria, quindi quando ho avuto l’incarico di questo film sono stato proprio io a voler fare tutto dalla prospettiva di un 15enne”.
Sappiamo che in questo film c’è l’Avvoltoio e che ci sarà un film di Venom. Ci sono altri villain del mondo dell’Uomo Ragno su cui vorreste fare un film?
Jon Watts: “Il mondo dei villain di Spider-man è vasto e assurdo e io ho proprio una predilezione per i personaggi più strani. Per esempio mi piace Gideon Mace, un uomo che ha una palla chiodata al posto della mano”
Tom Holland: “A me piacerebbe Morbius, il vampiro vivente”.
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