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Gli autoscatti, condivisi online nelle più disparate occasioni, erano solo l’inizio. Il futuro è già qui, pronto a palesarsi nel suo processo di naturale evoluzione, prendendo il nome di “video selfie”.
Il punto di partenza è la grande rivoluzione video degli ultimi anni, con i contenuti di questo tipo che regnano incontrastati, mangiando la fetta più ampia del traffico internet. Al banchetto, che parte dall’antipasto della breve clip e arriva al dessert dello streaming video (sempre più lungo, come nel caso di Facebook Live), si aggancia la particolare scelta di regia dell’auto ripresa.
Pensare a Snapchat è automatico, data la sua natura strutturale: la telecamera per registrare le proprie Storie può anche essere rivolta altrove, ma i filtri-maschera sono fatti apposta per invogliare gli utenti a immortalarsi, divertendosi.
E l’app è solo la prima di una lunga lista.
Airtime è la prima della lista (in ordine alfabetico). La sua funzione è rendere possibile le video-chat di gruppo, consentendo ai partecipanti di condividere la visione di video e di brani musicali. Allo scopo, l’app integra Spotify, YouTube, TedX e ha recentemente introdotto il collegamento a Twitch.
L’azienda è stata fondata da Sean Parker e Shawn Fanning ed è sostenuta, tra gli altri, da Kleiner Perkins, Andreessen Horowitz, Google Ventures, Founders Fund. Chi volesse, ha anche la possibilità di diventare Ambassador dell’app, candidandosi con un apposito modulo.
Amity è un’app realizzata da otto persone, tra ingegneri e designer, in Australia. In una nota stampa di agosto, presenta il servizio marcando in particolar modo l’opzione Live Mode dedicata alla chat: quando le persone partecipano insieme alla stessa conversazione, possono sfruttare funzioni come le live emoji, i “batti cinque”, l’invio di messaggi vocali, posizione e via di seguito. Gratuita, sia per iOS che per Android, anche se conta su un’interfaccia pulita e ben fatta, non sembra ancora avere caratteristiche sufficienti a sbaragliare la concorrenza. Ma mai dire mai.
HouseParty suona più familiare di altre, e infatti è il prodotto sul quale i creatori di Meerkat hanno dirottato i propri sforzi dopo aver chiuso l’app di video streaming. Non hanno retto alla concorrenza di Periscope prima e di Facebook Live poi, ma non hanno desistito, puntato tutto sull’aspetto social delle dirette. House Party funziona, dicono i creatori stessi, come un super veloce e super semplice FaceTime per gruppi. L’obiettivo principale è infatti quello di “uscire” con i propri amici, via app.
L’interfaccia parla chiaro: appena si accede, i comandi disponibili consentono di aggiungere amici e far partire la diretta. Si può scegliere se rendere privata la conversazione, girare la fotocamera o disattivare il microfono. Niente di più. La home è così essenziale che per ravvivarla, all’apertura, HouseParty offre delle frasi di benvenuto che sono delle curiosità, come “dove è stata inventata la cioccolata al latte?” o l’anagramma del verbo “listen”, che sarebbe “silent”.
Squad è già stata definita la Snapchat per i gruppi di amici. Si crea il profilo, poi il gruppo di amici (se avete solo amici italiani, per il momento, tanti auguri), e via. “Shake to squad up“, cioè scuoti il telefono per andare in onda nel gruppo. Disponibili sia le maschere, sia la possibilità di scrivere sui video.
Roger non mette in campo i video, ma merita una menzione per essere un servizio che offre un moderno walkie-talkie che garantisce efficienza senza dover abbandonare le altre applicazioni che si stanno usando.
Tribe, creata in Francia, è un’app che è già passata agli onori delle cronache. Consente di mandare “messaggi aumentati“: con un dito solo, è il motto. Basta tenere premuto il pollice sul nome del contatto per iniziare la registrazione del selfie-video di massimo 15 secondi. La piccola finestra di ripresa si trova in automatico in home page. L’interfaccia è colorata, ma non del tutto intuitiva, e si rischiano figuracce iniziali, se non si sta attenti. Il Ceo compare tra i contatti, disponibile per qualsiasi domanda. Una bella funzione è la ricerca veloce tra i contatti aggiunti, alla quale si accede con un solo scroll dalla home page. Anche in questo caso, la funzione è estesa alle chat di gruppo.
Un recente studio dell’Università della California-Irvine avrebbe dimostrato che scattarsi selfie mentre si sorride, ogni giorno, aumenterebbe il buon umore. Buone notizie per le video selfie dunque, salvo non considerare valido quello che è emerso da un altro studio, questa volta dell’Università dell’Ohio, che mette mette in allerta su tendenze narcisistiche di chi pubblica autoscatti.
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