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Nadira
Nadira
Miljohn
Paul
Pauline
Francesca
Cecile
Beto
Natalia Pershina
Igshaan
Da quindici anni Present Future è la sezione di Artissima dedicata a monografiche di artisti emergenti, una piattaforma di nuove tendenze e approcci che caratterizzano la scena artistica internazionale, un modo per vedere dove andrà l’arte. È un’esplorazione del panorama artistico globale, si spazia da artisti europei, del Nord America, Africa e del mondo arabo-mediorientale.
Quest’anno è Cecile B Evans che si staglia sugli altri giovani della sezione e vince il Present Future Prize 2016 di Artissima; l’artista vince la possibilità di esporre in una personale nella prestigiosa sede del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Cecile usa video, installazioni, performance e piattaforme online per indagare le intersezioni possibili tra la realtà virtuale e il mondo fisico, con un’attenzione particolare al modo in cui le nuove tecnologie digitali confondono i confini tra mondi apparentemente agli antipodi. I protagonisti dei suoi video sono così personaggi che esistono solo in digitale: animazioni, avatar e fenomeni di YouTube.
Present Future è da sempre una piattaforma di ricerca globale, con l’obiettivo di portare a Torino posizioni artistiche di forte interesse, ma ancora ignote anche ai collezionisti più aggiornati.
Nella sezione segnaliamo Francesca Ferreri, artista torinese che realizza sculture che nascono da oggetti quotidiani o da loro frammenti che riassemblati in nuovi insiemi formali e cromatici assumono identità o confine differenti.
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Igshaan Adams, artista sudafricano cresciuto a Cape Town e proveniente da famiglia musulmana testimonia nel suo lavoro la molteplicità di culture nelle quali ha vissuto in un contesto ancora segnato dalla realtà dei conflitti razziali in Sudafrica. Nadira Husain, artista di origine Indiana si è formata come pittrice, ma sviluppa una pratica che include il disegno, le tecniche grafiche e le installazioni su grande scala che interagiscono con l’ambiente circostante. Milijonn Ruperto e Ulrik Helfort, artisti che vivono uno a Copenhagen e l’altro a Los Angeles producono in digitale una serie di fotografie sulla base di un manoscritto del 15 esimo secolo contenente le immagini di più di 100 immagini di specie botaniche ancora a noi ignote. Pauline M’Barek, artista tedesca che lavora con materiali come il gesso o il metallo e con la sua opera osserva come la percezione e la cognizione siano collegate intimamente. Paul Leitner, artista viennese che adatta o modifica oggetti di uso comune e con meccanismi semplici e li trasforma in pezzi d’arte che trasmettono concetti inaspettati, poetici e simbolici. Lavora con luci, sculture cinetiche termostrati, orologi che trasforma nella loro forma e significato. Beto, artista brasiliano che propone, attraverso il medium dell’arte, la possibilità di una lettura aggiornata e più verosimile del grande rimosso storico e psicologico. Gluklya, artista di San Pietroburgo usa vestiti come collegamento tra l’arte e la vita quotidiana. Attraverso le storie dei personaggi in esse rappresentate infatti l’artista analizza e svela il conflitto tra il loro mondo interiore e il sistema politico.
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