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Spesso il problema delle donne sono le donne stesse. A danneggiare l’universo femminile sono in primo luogo tutte le signore e signorine che utilizzano l’essere donna come una scusa per giustificare le proprie mancanze o per inventare pregiudizi di genere che non esistono. Dopo quanto accaduto nell’ultima puntata di X Factor tra Manuel Agnelli ed Arisa è impossibile non inserire la cantante tra questo genere di donne.
Ieri sera, durante il sesto live del talent show di Sky Uno, Arisa ha ammesso di non conoscere la canzone presentata da una concorrente, mostrandosi orgogliosa della propria ignoranza; Manuel Agnelli non ha apprezzato le parole della cantante ed ha prontamente sgridato Arisa, sostenendo che il pubblico ha il diritto di non conoscere una canzone, ma una persona chiamata a fare il giudice di X Factor deve essere in grado di esprimere il proprio parere sulle performance dei concorrenti e l’ha quindi invitata a studiare.
Cattelan ha prontamente interrotto la discussione prima che lo studio televisivo si trasformasse in un pollaio e sembrava che la questione fosse finita lì, se non che, al termine della puntata, durante l’Xtra Factor, il programma di commento al talent, Arisa, in riferimento allo scontro precedente, ha accusato Agnelli di attaccare i deboli, di essere misogino e di odiare le donne, pretendendo poi le scuse da parte del leader degli Afterhours.
Ecco la solita storia: una donna che, colta in fallo, non avendo argomenti per difendersi, utilizza l’essere donna come una giustificazione per le proprie mancanze. Chiariamo una cosa: Arisa viene pagata per svolgere un lavoro, quello di giudice di X Factor. Tra una puntata e l’altra ha un’intera settimana per studiare e prepararsi. Nessuno pretende che faccia cose che non le competono o che conosca l’intera discografia della storia della musica, ma semplicemente, tra i compiti che deve essere in grado di svolgere come giudice, c’è anche quello di valutare le perfomance dei concorrenti. Chiedere ad una donna di svolgere correttamente il proprio lavoro è una forma di misoginia? Non credo proprio e non è un caso che molte donne si siano sentite offese per il comportamento di Arisa e si siano dissociate dalle parole della cantante sui social network.
Le critiche ad Arisa
Le critiche ad Arisa
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Le critiche ad Arisa
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Le critiche ad Arisa
Da donna, mi rendo conto che è proprio questo genere di atteggiamenti che ci allontana dalla parità di genere. Siamo noi, ben prima degli uomini e della società, che ci discriminiamo da sole quando utilizziamo il nostro sesso come fosse una carta speciale del Monopoli, da tirare fuori all’occorrenza.
Il capo mi sgrida? Certo, perché sono donna e quindi tutti ce l’hanno con me.
In ufficio mi criticano? Certo, perché sono donna e quindi tutti ce l’hanno con me.
I miei progetti vengono rifiutati? Certo, perché sono donna e quindi tutti ce l’hanno con me.
Come possiamo aspettarci di essere rispettate e considerate allo stesso livello degli uomini se utilizziamo il nostro sesso per giustificare la nostra mancanza di professionalità? A dover chiedere scusa non è Agnelli, ma Arisa e le scuse devono essere dirette alle tante donne che tutti i giorni lavorano seriamente, dimostrando alla società quanto veramente vale una donna.
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