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L’idea è venuta alla ricercatrice italiana Selene Biffi, anima del progetto Bibak (“senza paura” in persiano). Si basa su una tanica multifunzione chiamata Canny, che contiene sofisticati sensori in grado di scovare metallo, plastica e ordigni di legno.
Facilmente trasportabile e fissabile a macchinari, attrezzi o droni, è dotata di una cartuccia che marca il terreno in cui sono presenti le mine. Canny dispone di un kit di primo soccorso e può essere riempita di acqua, un bene prezioso per gli sminatori che operano spesso nelle zone aride.
Le taniche possono essere assemblate economicamente in loco e riconvertite dopo l’uso. Secondo l’ONU ci sono 110 milioni di mine anti-uomo ancora sepolte in 70 Paesi: trappole che ogni anno causano 20 mila tra morti e mutilati, molti dei quali bambini.
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