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Eppure Dance Dance Dance si è dimostrato un programma fresco e vivace ed è la prova che, mescolando in modo diverso gli stessi elementi, il risultato cambia.
Il primo punto a favore del format della Fox è la durata: alle 22.30 il programma era già chiuso, un orario in cui di solito a Ballando Con le Stelle Milly Carlucci sta ancora scendendo le scale.
La brevità del format ha favorito anche i due debuttanti, i conduttori Andrea Delogu e Diego Passoni, che, visti i ritmi del programma, non hanno avuto momenti di vuoto da colmare e hanno potuto interpretare al meglio un discreto copione.
Il programma della Fox cerca di presentarsi con un look giovane, moderno e high tech e così addio alle palette dei giudici che vengono sostituite da un bancone tecnologico con lo stesso profilo della consolle di comando della Morte Nera, e spazio all’uso del digitale nelle scenografie grazie alla presenza di 3 maxischermi che circondano il palcoscenico.
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Il cast vip è vario, riuscendo così ad incontrare i favori di un’ampia fetta di pubblico: non mancano i bei ragazzi (tra i ballerini il rugbista Mirco Bergamasco con la moglie Ati Safavi e l’attore Raniero Monaco di Lapio con la compagna Beatrice Olla), la coppia giovane e amata dai giovani (in gara le star di Violetta, Clara Alonso e Diego Dominguez), due prime donne (Tania Cagnotto in coppia con il tuffatore Giovanni Tocci e Claudia Gerini con il regista ed attore Massimiliano Vado) e la coppia social (la fashion blogger Chiara Nasti e l’autodefinitosi influencer Roberto De Rosa).
A valutare le performance delle sei coppie vip in gara, una giuria composta dal sempre osannato in casa Sky Luca Tommassini, che si è già ritagliato il ruolo di giudice cattivo e più amato dai social grazie alla sua giacca decorata con piccoli peni, il coreografo ex di Madonna Timor Steffens (l’esempio palese che, per avere un contratto nella tv italiana, non serve conoscere la lingua) e Vanessa Incontrada, il cui italiano fa rimpiangere quello di Alvaro Soler.
Protagonista della serata, la musica pop, infatti i concorrenti hanno dovuto mettere in scena balletti tratti da celebri video, come quelli dei Back Street Boys e di Michael Jackson, o ripercorrere i passi delle performance live come nel caso di Beyoncé e Bruno Mars al Superbowl o delle scene più note dei film (Dirty Dancing).
Tra giovani starlette sull’orlo di una crisi di nervi (la fashion blogger Chiara Nasti abbandona le prove allontanando le telecamere: scena fotocopia del Grande Fratello Vip, solo che in quel caso la protagonista era Pamela Prati) e attori convinti che facendo l’occhio da pesce lesso sia possibile essere sexy come Patrick Swayze (Raniero Monaco di Lapio), spicca la bravura di Claudia Gerini, a cui bastano i primi 10 secondi della sua esibizione di Candyman per dimostrare che, pur essendo la meno giovane, saranno le altre concorrenti a dover inseguire lei e non viceversa.
A parte alcuni dubbi sulle assegnazioni (far ballare Bootylicious ad una – Chiara Nasti – che il sedere lo ha lasciato a casa, è avanguardia pura) e sulla scelta dei partner dei concorrenti (Beatrice Olla ha la stessa scioltezza di Maria De Fillippi che balla con Kledi, mentre Ati Safavi dimostra che l’ultima volta che ha visto una palestra è stato ai tempi delle medie), il programma risulta piacevole.
Di fatto Dance Dance Dance non rappresenta nulla di nuovo nel panorama televisivo, ma dimostra come ciò che già si fa in tv possa essere fatto meglio, una lezione – l’ennesima – che la tv satellitare dà alla Rai che non riesce a stare al passo con i tempi, neanche con quelli di ballo.
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