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I dettagli della seconda fase del piano industriale saranno presentati in gennaio a tutto il personale Alitalia. Le attività future si concentreranno sulla necessità di cambiare l’attuale modello di business attraverso: l’ulteriore sviluppo del network di lungo raggio; il ridisegno del business per il corto e medio raggio; la riduzione dei costi e l’aumento della produttività per poter competere con la concorrenza; la rivalutazione degli accordi di joint venture; il rafforzamento delle attuali partnership con altre compagnie aeree; la ricerca di nuovi accordi commerciali; la valorizzazione degli ingenti investimenti tecnologici per competere con gli altri attori del mercato e per portare nuovi ricavi; la riduzione dell’organico per creare un’organizzazione più funzionale al business. Avere una “giusta organizzazione e un giusto assetto” significa poter garantire alla compagnia di operare in modo efficiente in un contesto altamente competitivo e, allo stesso tempo, permettere di massimizzare la produttività e al contempo minimizzare gli esuberi. Nessuna decisione definitiva sulla riduzione del personale è stata ancora presa e il management comincerà da subito le consultazioni con il personale e con le rappresentanze sindacali. «Siamo determinati a lavorare in modo costruttivo con i sindacati per trovare un’intesa sul nuovo contratto di lavoro collettivo. Il loro sostegno all’attuazione della seconda fase del piano industriale è infatti imprescindibile – ha aggiunto Ball -. Negli ultimi due anni abbiamo fatto significativi progressi, ma quello del trasporto aereo è un mercato spietato. Per questo dobbiamo proseguire nel percorso di cambiamento intrapreso: abbiamo bisogno della giusta organizzazione, di una maggiore produttività e di una struttura dei costi adeguata. Se riusciremo a fare tutto questo, Alitalia avrà finalmente successo».