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Quando gli amministratori caricheranno un video, avranno la possibilità di usare il tasto “Generate”, che al software di riconoscimento vocale, provvederà a produrre sottotitoli automaticamente. Il sistema lavora segmento per segmento, consentendo all’utente di modificare e inviare suggerimenti, riascoltare la parte interessata e quindi migliorare le didascalie prima di salvare il video.
Non serve troppa immaginazione per credere che la funzione sarà ben accolta tra i gestori: molti video in circolazione infatti, se ascoltati senza audio (prassi frequente, fosse altro che per le visualizzazioni in luogo pubblico senza cuffie), perdono totalmente di significato.
L’auto-play attrae l’attenzione di chi scorre il News Feed, ma fare in modo che chi guarda resti con gli occhi puntati sul video, serve altro.
“Quando abbiamo avuto l’idea della riproduzione automatica dei video, ispirata dal Prophet Newspaper di Harry Potter, abbiamo introdotto la funzione che faceva partire i video senza doverci cliccare sopra col dito – ha raccontato a Wired Chris Cox, Chief Product Officer –Proprio dopo il lancio di autoplay, c’è stata la diffusione virale della l’Ice Bucket Challenge, e per molte persone quella è stata anche la prima volta che pubblicavano un proprio video su Facebook: l’autoplay era diventata una funzione che usavano tutti e che tutti comprendevano benissimo”.
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