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Un disastro. Un’impresa titanica di recupero e infine lo smantellamento. A distanza di cinque anni esatti dall’incidente della nave capitanata da Francesco Schettino che alle 21:45 del 13 gennaio 2012 urtò contro gli scogli de Le Scole provocando uno squarcio che la fece inclinare poi inabissarsi sul fondale del mar Tirreno difronte all’isola del Giglio e causando la morte di 32 persone, oggi rimane poco o nulla della Costa Concordia. Le operazioni di smantellamento e riciclo gestite dal consorzio Saipem e San Giorgio del Porto sono ormai giunte alla fase finale (la quarta ed ultima di quelle previste).
Gli ultimi aggiornamenti diffusi sul sito del consorzio spiegano che al momento si starebbe procedendo con il taglio orizzontale dei ponti (ponte A) e con la rimozione dei blocchi della parte di poppa dello scafo insieme alla pulizia e svuotamento dei ponti inferiori della sala macchine. Gran parte dei materiali smantellati sono stati riciclati.
Si appresta così a finire la storia della Costa Concordia. Almeno sul piano logistico, visto che la vicenda giudiziaria con Francesco Schettino ricorso in Cassazione dopo la condanna in Corte d’Appello a 16 anni e un mese di reclusione deve ancora avere il suo epilogo. Schettino chiede l’annullamento della condanna, la procura generale di Firenze anche, ma solo per ricalcolare la pena, aumentandola.
Per non dimenticarla ecco il racconto fotografico degli ultimi cinque anni, che ripercorre le tappe dell’enorme impresa di raddrizzamento, rigalleggiamento e quindi trasporto per lo smantellamento del relitto a Genova.
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