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Prezzo: 89 euro | Voto: 7
Maggiori informazioni: Oregon Scientific
Tastiera Virtuale Oregon Scientific L’aggeggio è estremamente compatto e sta comodamente in tasca anche nei pantaloni. (Foto: Lorenzo Longhitano)












A chi è abituato a lavorare con smartphone o tablet farebbe spesso comodo una tastiera separata con la quale scrivere con più libertà, ma le circostanze non sempre concedono questo lusso. Soprattutto chi viaggia di frequente è abituato a far stare tutto il necessario all’interno di zaini compatti e a volte perfino in borse o tasche. Con il suo proiettore laser, Oregon Scientific vuole dare a questa categoria di persone la possibilità di lasciare la tastiera fisica a casa e sostituirla con una variante virtuale, rimanendo produttivi anche quando lo spazio a disposizione per trasportare gli strumenti di lavoro è quello di un pacchetto di cracker.
Fisicamente, il gadget non è altro che un proiettore estremamente compatto: misura appena 84 x 22,5 x 58 millimetri e volendo sta anche nella tasca dei pantaloni, anche se non proprio comodamente. Anche l’impostazione è rapida: basta tenere premuto il tasto di accensione per renderlo visibile ai dispositivi Bluetooth nelle vicinanze ed effettuare l’accoppiamento, dopodiché si mette l’aggeggio in verticale sulla scrivania e la tastiera appare in tutto il suo splendore a circa nove centimetri di distanza.
Il fascio di luce laser proietta una tastiera di dimensioni contenute ma accettabili, grande complessivamente quanto quella di un mini laptop da 10 pollici e con tasti da un centimetro e mezzo di lato. Questi ultimi risultano definiti e chiari nella maggior parte delle condizioni, con due fattori in particolare a influire sulla visibilità dell’immagine: da una parte la superficie di appoggio, che dev’essere liscia e a livello con il gadget per evitare distorsioni; dall’altra la luminosità della stanza, che quando è eccessiva offusca la visuale. Inutile dirlo, usare la tastiera alla luce del sole è impossibile, e ambienti estremamente bene illuminati rendono difficoltoso distinguere alla perfezione i tasti uno dall’altro. In quest’ultima situazione però in realtà il problema non si pone: alla visione periferica infatti basta semplicemente avere un indizio parziale o sbiadito sulla posizione dei tasti, mentre è la memoria muscolare a trovarli.
I tocchi vengono registrati da un sensore che traccia la posizione delle dita a contatto con la superficie d’appoggio e, per venire incontro agli utenti, può lanciare un segnale acustico a ogni pressione; in questo modo non è necessario tenere costantemente l’occhio sulla tastiera e ci si può concentrare sui contenuti a schermo. La scrittura non è ovviamente rapida come quella garantita da una tastiera fisica, intanto perché la minore precisione causata dalla mancanza di un feedback tattile influisce inevitabilmente sugli errori di battitura, e poi perché il sistema ha bisogno di pochi millisecondi per ogni singolo tocco prima di poter passare a rilevare il successivo, e digitare troppo velocemente può far perdere qualche lettera nel flusso.
L’aggeggio funziona su tutti i telefoni, i tablet e i computer con a bordo Android (dalla versione 4.0), iOS (dalla 8), Windows e Windows Mobile (dalla 7), e Mac OS X dotati di Bluetooth o di ingresso USB, ma risulta utile specialmente su smartphone, dove l’alternativa è scrivere su una tastiera virtuale che occupa metà dello schermo. Qui la tastiera laser permette di posizionare il telefono in orizzontale e dedicarsi alla videoscrittura o alla stesura di email con più spazio a disposizione.
Il problema del gadget di Oregon Scientific non riguarda la sua realizzazione nè il suo funzionamento — perfettamente in linea con le aspettative generate da un gadget del genere — ma la sua utilità. In effetti non sono parecchi gli scenari nei quali la tastiera virtuale si potrebbe dimostrare più efficiente di un’alternativa fisica, magari pieghevole. Rispetto a un’avversaria in plastica e silicio la tastiera di Oregon Scientific ha dalla sua una compattezza veramente estrema e una batteria da 5200 mAh posta al suo interno, che si può usare per ricaricare il telefono o il tablet: ecco allora che il suo scenario d’uso ideale si rivelano dunque i viaggi dove l’energia elettrica non è sempre disponibile, lo spazio a disposizione è ridotto a zero e anche lo zaino rappresenta un lusso. Infilare il proiettore nella tasca dei pantaloni assicura al telefono un riserva di energia da vendere e un modo per compilare in tranquillità documenti e messaggi, ma resta una soluzione d’emergenza; chi può contare su un minimo di spazio in più dovrebbe ripiegare su una soluzione più comoda e pratica.
Wired
La batteria arriva tranquillamente a un’intera giornata di lavoro.
Tired
Occorre fare attenzione a non ostruire la visuale al sensore con oggetti o disponendo le dita in modo errato.
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