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UberEats è attivo a Milano solamente dalla fine di ottobre, ma in questi mesi ha già incominciato a conoscere le abitudini e i gusti degli abitanti dei diversi quartieri. C’è chi, come i residenti del centro storico, sembra preferire la classica accoppiata hamburger & patatine, e chi invece, come chi vive in zona Navigli, continua a preferire la cara vecchia pizza. Va per la maggiore anche lo street food, in salsa cinese a Gioia, quello italiano a Porta Romana e quello gourmet in zona Cinque Giornate.
Secondo i dati forniti da UberEats, negli ultimi 30 giorni, però, la cucina più richiesta è stata quella indiana, seguita dall’italiana e dall’asiatica. Nella top 10 dei tipi di locale più popolari seguono le paninerie, evidentemente trainate dalla pausa pranzo in ufficio. In classifica anche creperie, americani, Tex-Mex, healthy e hamburger. Chiudono i ristoranti vegani, al decimo posto.
Nel frattempo il servizio di food delivery targato Uber ha pensato bene di ampliare la propria offerta in termini di ristoranti convenzionati, triplicandone il numero rispetto ai cento dell’esordio, e ora è pronto per un altro passo fondamentale: espandere la propria area di consegna.
Se fino a ieri, infatti, i fattorini in nero di UberEats potevano raggiungere solo ed esclusivamente i clienti all’interno della Circolare Esterna della città, ora possono raggiungere anche case e uffici in zona San Siro, Città Studi, Maggiolina e NoLo. Insomma, un allargamento del servizio che ha iniziato gradualmente a coinvolgere le periferie della zona Nord di Milano, e che potrebbe lasciar presagire ulteriori ampliamenti nell’immediato futuro. D’altronde la lotta per la supremazia nel food delivery è più che mai accesa nel capoluogo lombardo, ed espandere la propria offerta a nuovi quartieri non può che essere una strategia vincente.
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