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Migliaia di pietre luccicanti che si accendono di notte lungo un sentiero ispirato al famoso quadro di Van Gogh. Ideato un paio di anni fa da Studio Roosegaarde ad Eindhoven, nel sud dell’Olanda (per la precisione, qui), per commemorare l’anniversario della morte del celebre pittore, la particolare pista ciclabile unisce arte e tecnologia per “ispirare le persone e creare meraviglie architettoniche a impatto zero”.
Il progetto infatti si alimenta esclusivamente con l’energia solare: una giornata di sole è in grado di illuminare il percorso per 8 ore, ma anche in caso di giornate buie ci sono i pannelli ausiliari a fare la differenza. L’effetto – giurano su Instagram quelli che ci sono passati – è di vivere dentro un quadro di Van Gogh, un’esperienza unica, che altre città del mondo hanno copiato. C’è un esempio in Polonia, e uno appena nato negli Stati Uniti. Il primo è stato inaugurato qualche mese fa a Lidzbark Warminski, con una tecnica messa a punto al TPA Instytut Badan Technicznych. Utilizza il fosforo per unire l’alimentazione solare a una maggiore sicurezza per il ciclista, specie di notte, garantendo una maggiore aderenza delle ruote alla pavimentazione. L’altro, il sentiero luminoso appena inaugurato a Port Covington, Maryland, riesce anch’esso ad assorbire la luce solare e riemetterla durante le ore buie, quelle in cui pedalare è considerato meno sicuro.
La mobilità sostenibile è un traguardo per tutte le amministrazioni che si rispettino, e che più o meno ovunque puntano a rendere meno dannosa per la salute l’aria che respiriamo, e che uccide ogni giorno migliaia di persone solo in Europa. Ma un uso diffuso della bicicletta non si ottiene scocchiando le dita. Servono investimenti, e serve fantasia, cultura, bellezza.
Prendiamo le città e i Paesi che hanno il maggior numero di spostamenti in bici ogni giorno. Amsterdam non nasce piena di bici, ma le sue bici sono il risultato di una politica decisa e costante nel tempo, con piccoli e grandi gesti quotidiani. Lì ci sono piste ciclabili rispettate da tutti ma anche contatori dei ciclisti su strada (colonnine che ti indicano in quanti altri stanno pedalando insieme a te quel giorno). Quando nevica, l’amministrazione dà ordine alla pulizia stradale e priorità: marciapiedi e piste ciclabili. Il risultato è che in molte strade la parte destinata alle auto resta non pulita dalla neve, e usare l’auto diventa più pericoloso che andare in bici.
Assieme a questo, tanta parte ha la bellezza. Dove la bici funziona, le piste ciclabili costeggiano ove possibile i parchi, gli alberi e i corsi d’acqua, il più lontano possibile dal rumore e dalla puzza delle auto. In più, alle piste ciclabili – volendole popolare – si regalano attimi di poesia come questa: l’entrata diretta in quadro di Van Gogh solo per chi usa le due ruote. Poesia tecnologica, certo, che ha reso possibile quella che è già stata definita “una favola alimentata a energia solare”.
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