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L’Italia fa ancora una volta i conti con il terremoto dopo le quattro scosse di magnitudo superiore a 5 registrate nella giornata di ieri: dalla mezzanotte del 19 gennaio, numerose altre scosse sono state registrate, tra cui una di magnitudo 3,5 nella provincia dell’Aquila.
Il terremoto quindi infierisce in un Centro Italia già colpito dal maltempo e dal gelo, situazione che rende più difficili i soccorsi. Foriera di sviluppi, che già si temono pesantissimi, la situazione di Farindola, in provincia di Pescara, dove l’Hotel Rigopiano è stato travolto da una slavina. Secondo quanto si apprende, due persone che si trovavano all’esterno sono state messe in salvo, ma è stata recuperata una prima vittima, mentre i dispersi arebbero trenta.
Nella giornata di ieri la prefettura di Teramo aveva comunicato che una vittima era stata estratta dai vigili del fuoco nel comune di Castel Castagna, in provincia di Teramo. Terremoto che sconvolge le Regioni interessate e che spinge a provvedimenti, anche preventivi: nelle Marche rinviati eventi già in programma a Macerata, in Abruzzo gli uffici regionali delle sedi dell’Aquila rimarranno chiusi per ordinanza del prefetto dell’Aquila, in Umbria predisposta la verifica di tutti gli edifici scolastici e chiusura delle scuole nella giornata di oggi.
Gli epicentri dei terremoti del 18 gennaio sono stati localizzati nell’aquilano, presso Montereale, Capitignano, Campotosto e a una decina di chilometri di distanza da Amatrice, la cittadina laziale distrutta lo scorso 24 agosto.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in un video, spiega in che modo le onde sismiche si siano propagate sulla superficie terrestre, generate dal terremoto che ha coinvolto ieri le province dell’Aquila e Rieti.
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