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Controlla tutto, è sempre attenta e offre un po’ di sollievo agli apprensivi. È la videocamera di sicurezza, un nome semplice e immediato che però nasconde un mondo così variegato che è difficile da definire. Dietro quella definizione infatti cadono dispositivi incredibilmente diversi tra loro per prezzo, prestazioni, facilità d’uso e d’istallazione. La varietà offerta rende difficile scegliere ciò che fa per noi per questo abbiamo pensato di creare una guida facile e immediata che ti aiuterà ad orientarti verso ciò che fa al caso tuo. Chiaramente qui prenderemo in considerazione solo le camere Wi-Fi che consentono di inviare filmati in streaming ai dispositivi mobili, che si istallano facilmente in casa e hanno delle pratiche procedure guidate di installazione.
La prima scelta è, ovviamente, dove posizioneremo la camera. Una videocamera da interni, non può essere posizionata all’esterno. Non ha infatti la protezione necessaria verso gli agenti atmosferici, i raggi solari diretti, le temperature dell’estate o dell’inverno, le scariche elettriche o le interferenze. Inutile dire che a prescindere dall’ambiente scelto dovremmo avere una presa elettrica a portata di cavo e la copertura del Wi-Fi. Secondo passaggio è la scelta dell’ottica: fissa o orientabile. La telecamere ad ottica fissa si spiegano da sole: le monti e ti restituiranno sempre l’immagine verso cui sono orientate. Generalmente hanno obiettivi grandangolari che permettono di abbracciare un angolo di campo molto vasto ma, ovviamente, deformano la ripresa.
Quelle orientabili, invece, hanno la loro massima espressione nei dispositivi PTZ (Pan, Tilt, Zoom), videocamere sferiche molto versatili che offrono la possibilità di eseguire panoramiche, possono essere inclinate verso il terreno e ruotate a 360 gradi, di avvicinarsi o allontanarsi dal soggetto. Ovviamente costano di più e sono anche più grandi, quindi più visibili, un fattore fondamentale per molti di noi. Passiamo alla risoluzione. Ovvio che non abbiamo bisogno del 4K, ma un po’ di definizione non fa mai male. In linea teorica basta sapere che la risoluzione SD, ovvero 360p, equivale a un immagine di 640×360 pixel o 0,23 megapixel. L’HD (720p) equivale a un’immagine di 1280×720 pixel o 0,92 megapixel mentre il Full HD (1080p) ha una risoluzione di 1980×1080 pixel o 2,1 megapixel. Per vedere la differenza a livello video basta prendere un qualsiasi video da YouTube e riprodurlo con le diverse impostazioni.
Spesso una parte che non viene considerata nella scelta di una telecamera è l’obiettivo, che poi è il cuore di tutto il sistema. Il parametro fondamentale è l’apertura, che indica quanta luce è in grado di raccogliere il nostro obiettivo. Si misura in f/ seguito da un numero che più è basso più indica la quantità massima di luce che può raccogliere. Un obiettivo f/2 restituirà immagini più nitide di un f/2.8 in condizioni di scarsa luminosità, che a sua volta sarà più luminoso di un f/3.5 e così via. Il problema è che spesso non viene dichiarato dalle case. Questo ci porta anche a una seconda considerazione: gli infrarossi.
Soprattuto per le istallazioni all’esterno, le videocamere hanno bisogno di fonti di illuminazione che consentano di vedere ciò che riprendono. Con gli infrarossi possiamo ovviare a questo problema e distinguere soggetti anche al buio. In alternativa agli infrarossi — o insieme ad essi — possiamo trovare anche dei LED posti intorno all’obiettivo. A seconda della quantità, offrono una visione ottimale solo fino a una certa distanza. Quindi 24 LED permettono di vedere bene fino a un massimo di 10 metri, 36 LED estendono la portata fino a 28 metri, con 42 LED arriviamo a 32 metri e con 72 LED fino a 50 metri circa.
LED e infrarossi possono essere attivati dall’utente o automaticamente quando c’è bisogno. Questo automatismo è la Motion detection, la rilevazione del movimento. È molto utile e ormai viene offerta da parecchie videocamere. Permette infatti di far attivare la registrazione e inviare notifiche soltanto quando viene rilevato un nuovo evento davanti all’obiettivo — come il movimento davanti alla nostra porta. I dispositivi più avanzati riescono perfino a discriminare tra i vari eventi evitando di lanciare falsi allarmi quando, per esempio, rilevano il movimento di un cane o di un gatto. Ora che le riprese sono a posto dobbiamo pensare cosa farne. Anche qui le scelte sono multiple. Alcuni di questi accessori sono dotati di un lettore di schede SD che consente di registrarvi sopra tutto ciò che viene filmato ma, soprattutto se poste in alto, non sono proprio comode. Meglio quindi orientarsi verso sistemi che forniscono la registrazione in cloud. Quasi tutti i produttori offrono una propria nuvola per salvare i dati e prima dell’acquisto è bene informarsi sullo spazio offerto e sul prezzo di un eventuale abbonamento.
E ora è il momento di scegliere: ecco i migliori modelli di videocamera di sicurezza attualmente sul mercato in Italia.
Logitech Logi Circle (208,99 euro)
Netatmo Presence (299,99 euro)
Volendo c’è anche la versione per interni: Netatmo Welcome (199 euro) è un cilindretto metallico dal design molto gradevole che si intona bene con arredamenti classici e moderni. La chicca, qui, è il riconoscimento facciale che ti avverte quando qualcuno dei tuoi familiari è entrato o uscito di casa o se invece è comparso un estraneo. L’ottica fissa di 130 gradi è abbinata alla risoluzione Full HD e ai LED infrarossi per la visione notturna. L’istallazione è rapidissima e i video possono essere salvati su scheda SD, in Ftp o su Dropbox.
Netgear Arlo (da 290 euro)
Pensato per chi vuole un completo sistema di videosorveglianza senza dover trafficare con connessioni elettriche e istallazioni a parete, Arlo ha il cuore in un dispositivo simile a un modem che raccoglie il segnale da piccole videocamere che fungono da satelliti. Ognuna di esse è così piccola da stare nel pungo di una mano (si parla di 72x44x66 mm) e, grazie all’impermeabilità, può essere istallata sia in interni che all’esterno. Volendo c’è pure la cover mimetica in gomma per nasconderla tra le piante. Ogni videocamera offre un’ottica grandangolare da 110 gradi con risoluzione HD (1280×720 pixel), ha la visione notturna e gli avvisi di movimento. L’alimentazione di ogni camera è affidata a quattro batterie di tipo CR17345 (o CR 123) non ricaricabili (Netgear sconsiglia di usare le pile ricaricabili, per diversi motivi). Il sistema è completamente espandibile: ci sono quattro set base con una stazione e una (290 euro), due (379 euro), tre (550 euro) o quattro (629 euro) videocamere incluse. Dopo l’acquisto, poi, possiamo comprare altre camere a 164 euro l’una. Il sistema offre tre piani di abbonamento: Basic, gratuito, che consente fino a 5 camere connesse e 1 GB per il salvataggio in cloud, Premium (fino a 10 camere e 10 GB a 8,99 euro al mese oppure 89 euro l’anno) e Elite, che gestisce fino a 15 videocamere e 100 GB di archiviazione (13,99 euro al mese, 139 euro l’anno).
L’app di gestione funziona abbastanza bene sia su iOS e Android e offre 1 GB gratuito per il salvataggio in cloud. A parte qualche rallentamento, ha fatto il suo dovere aiutandoci a installare tutto il sistema in modo semplice e veloce.
La versione Q è invece ancora più semplice da installare e non necessita di modem centrale: si attacca infatti a qualsiasi router Wi-Fi tu abbia in casa. Dotata di un sensore da 4 megapixel, risoluzione Full HD e angolo di visione di 130°, Arlo Q funziona esclusivamente collegata alla corrente ed è concepita solo per il controllo indoor. Le riprese sono ben visibili di giorno come di notte, con luminosità regolabile anche durante la visione delle immagini in live streaming.
Nest Cam (199 euro)
Impossibile non citare Nest Cam, che sta per sbarcare in Italia con due modelli. Il primo, Indoor, è una piccola videocamera con ottica fissa a 130 gradi e basetta orientabile che consente anche l’istallazione a parete. Pensata per gli interni, offre risoluzione Full HD a 1080p e visione notturna mentre grazie al cloud può salvare fino a 30 giorni di riprese. Simile, ma leggermente più grande, Outdoor è pensata per essere fissata all’esterno. Le specifiche tecniche sono identiche, solo che qui la scocca le permette di resistere a tutte le intemperie. Per entrambe c’è anche l’app dedicata che consente di ricevere notifiche in caso di eventi. Arriveranno a metà febbraio al prezzo di 199,99 euro e sono già preordinabili online.
Synology DiskStation DS416play (400 euro circa)
Outsider in questa lista di telecamere di sorveglianza, il Synology DiskStation DS416play è un Nas, vale a dire un’unità per l’archiviazione di dati. Il bello però è che non offre solo quattro slot in cui inserire altrettanti hard disk per il salvataggio dati, ma anche la nuova Surveillance Station 7.2, un sistema di gestione completa per telecamere di sicurezza. Garantisce la compatibilità con oltre 90 marche di telecamere IP e rende sicuramente più semplice lo sviluppo di un sistema di sorveglianza professionale. Aggiungiamoci che il Nas permette la transcodifica di file 4K e Full HD ed ecco che avremo in una sola macchina tutto il necessario per archiviare documenti e foto, riprodurre musica e video e stare sicuri, ovviamente.
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