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Molti di quelli che avevano smesso di seguire l’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti su Twitter (@POTUS) prima che Trump fosse eletto, si sono trovati lo stesso a seguirlo su Twitter. La novità è che, anche se per invitare i cittadini al giuramento del suo mandato Donald Trump si è rivolto alle inserzioni su Facebook, questa volta il neo-eletto non c’entra niente.
L’inghippo è successo tutto in casa Twitter e il Ceo Jack Dorsey ha spiegato come: il piano originale della Casa Bianca prevedeva che chi fosse follower dell’account @POTUS lo diventasse automaticamente di @POTUS44, cioè l’account della presidenza Obama.
In questo modo, gli utenti non avrebbero registrato interruzione con il flusso di tweet presidenziali. Aveva senso. Peccato che però sia successa anche un’altra cosa e cioè che chi seguiva l’account dell’amministrazione Obama sia stato automaticamente registrato come follower di Trump (sempre come Potus, s’intende) e quindi che anche chi avesse smesso di seguire l’account prima del suo arrivo si sia trovato a seguirlo di nuovo.
We kicked off that plan at 12p Eastern yesterday: https://t.co/z9DVkI2xAv
— jack (@jack) January 21, 2017
Non solo: Dorsey ha spiegato che, questo pasticciaccio che ha coinvolto circa 560mila utenti, ha intaccato anche altri profili ufficiali come quello del vice presidente, quello della Casa Bianca e il responsabile della comunicazione.
This also affected other official Administration accounts like @VP, @WhiteHouse, and @PressSec.
— jack (@jack) January 21, 2017
“È stato un errore, non ci sono scuse” ha scritto il Ceo, comunicando che ogni confusione dovrebbe essere stata risolta rispettando la volontà di ognuno di seguire o non seguire chi preferisce. Per la prossima volta, si consiglia la formula magica “Hocus Potus”, appositamente rivisitata. Hai visto mai.
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