Una sterlina debole peserà più di quanto preventivato sui conti di easyJet per l’anno finanziario in corso (105 milioni di sterline contro i 90 stimati). Secondo quanto comunicato dal vettore inglese il primo trimestre dell’anno (chiuso lo scorso dicembre) è andato bene, ma a segnare l’andamento dei profitti ci sarà anche Brexit. Nei primi tre mesi dell’esercizio 2016-17 easyJet a registrato ricavi in crescita del 7,2% fino a 997 milioni di sterline; i passeggeri trasportati sono aumentati dell’8,2% a quota 17,4 milioni, a fronte di una crescita della capacità dell’8,6% a 19,3 milioni di posti. Il load factor è quindi diminuito dello 0,3% al 90%. «La debolezza della sterline e l’impatto del costo del carburante hanno inciso più del previsto ma la compagnia sta ben lavorando nella riduzione dei costi, in aree determinate – ha dichiarato il ceo Carolyn McCall (nella foto) -. Anno su anno i ricavi posto tendono a migliorare costantemente, grazie anche al supporto della domanda in tutti i mercati europei. E le prenotazioni anticipate sono al momento superiori a quelle dello stesso periodo dello scorso anno». Quanto al futuro la compagnia segnala però che il contesto di mercato «rimane difficile, dai bassi prezzi del carburante al costante aumento della capacità offerta sul corto raggio in Europa, che si ripercuote sullo yield un po’ in tutta l’industria del trasporto aereo».
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