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La Audi Q2 con lo sfondo delle Dolomiti
La Audi Q2 con lo sfondo delle Dolomiti
Il retro all’ingresso di Madonna di Campiglio
Audi Q2
Audi Q2 Il retro della vettura
Audi Q2 Un’immagine di tre quarti
Audi Q2 Il cambio e i controlli
Audi Q2 L’ampio fanale anteriore
Audi Q2 Le istruzioni per controllare con la voce
Audi Q2 Google Maps
Audi Q2 Uno stile un po’ giapponese
La sensazione che si percepisce la prima volta che si osserva la Audi Q2 è per certi versi paragonabile a quella che si può provare ad assistere a una gara di slalom speciale dal vivo. Cosa hanno di simile una specialità tecnica di sport invernale e la vettura della casa tedesca? Un piccolo disorientamento dovuto a un’impressione differente da ciò che ci si aspetta. Viste in tv, queste gare di sci non riescono a trasmettere la giusta sensazione di velocità e di pendenza spaventose che gli atleti devono affrontare, nonostante l’abilità e l’esperienza della regia internazionale e delle tecnologie adottate. Nella realtà è tutto differente: sembra di assistere quasi a un Super G. Allo stesso modo, Audi Q2 è a tutti gli effetti un SUV, ma in realtà è sorprendentemente compatta e, letteralmente, assai corta.
Quale modo migliore per testare la nuova proposta di Ingolstadt se non quello di guidare fino a Madonna di Campiglio per assistere alla 3Tre, la suggestiva e storica prova di slalom speciale di Coppa del Mondo di sci? L’appuntamento era per pranzo, all’Hotel Diana proprio di fronte all’arrivo dell’impegnativo e scenografico tracciato per una due-giorni di prove in diverse condizioni meterologiche e stradali, oltre che di terreni.
Iniziamo subito dai numeri. La carta di identità della Audi Q2 che abbiamo provato parla di un motore diesel con 140 kW e 190 CV a 3500/4000 giri al minuto, coppia a 400 Nm è disponibile dai 1900 ai 3300 giri al minuto, è in grado di sviluppare una velocità massima di 218 km/h con un’accelerazione da 0 a 100km/h in 7,3 secondi. Naturalmente dotata di una trazione a quattro ruote motrici, il cambio automatico a doppia frizione S tronic offre 7 rapporti. I consumi dichiarati in ciclo urbano sono di 5.7 litri ogni 100 km, extraurbano di 4.4 ogni 100 km e combinato 4.9. Le emissioni di Co2 in ciclo combinato sono stimate in 128 g/km. La normativa sul gas di scarico posiziona la Q2 che avevamo in prova nella categoria Euro 6.
Ci si rende conto delle reali dimensioni della Q2 quando è parcheggiata a fianco di vetture ben note, perché stupisce per quanto sia più bassa, corta e stretta di quanto si possa immaginare dalle foto. D’altra parte parliamo di un’altezza di 1.5 metri, una larghezza (con specchietti esterni) di 2 e una lunghezza di appena 4.2 metri. Definirla un SUV in miniatura può essere banale, ma è la semplice verità. Il primo test è stato quello della comodità di guidatore e passeggeri: molto bene i sedili davanti, avvolgenti e confortevoli, con una seduta alta e con una visibilità ottimale, assai gradevole il volante con taglio “cattivo” in basso e sempre a portata di polpastrelli tutti i comandi a distrazione zero. Dietro? Si può stare in tre, anche se il passeggero centrale è meglio sia un bambino; in realtà anche se si sta in due e si è intorno al metro e ottanta, si potrà avere qualche fatica con le ginocchia e sensazioni non piacevolissime sulle braccia con i fianchetti in plastica un po’ rigida.
Il bagagliaio è da 405 litri o 355 per trazione quattro e ha la possibilità di estendere il fondo: ci stanno abbastanza comodamente due valigie di grandi dimensioni e due trolley tipo “bagaglio a mano”.
Tutto sotto controllo e tutto regolabile
Decidiamo di partire molto presto dalla provincia di Torino: sono le 5.30 (meglio oltrepassare Milano evitando il caos dell’orario lavorativo) e in quel momento l’autonomia che l’auto calcola è di 650 km (il serbatoio da 50 litri non era pieno). La meta è a 344 km. Testiamo subito la Q2 in un tratto cittadino misto con rotonde, curve più strette e altre più veloci: quel che traspare è che lo sterzo sia diretto e leggero per una guida comoda, certo si nota qualche piccola sbavatura in ingresso un po’ aggressivo in curva. Al casello di Rondissone, tiro giù il finestrino ed ecco una piccola scomodità, per carità una piccolezza, ma da segnalare: nonostante le mie braccia lunghe, devo accostare il più possibile alla torretta e devo quasi sganciare le cinture per arrivare ad afferrare il biglietto. In precedenza, sia l’Active Lane Assist, che previene l’uscita di carreggiata, sia il Side Assist, che segnala la presenza di una vettura negli angoli ciechi con indicazioni luminose sullo specchietto, hanno svolto egregiamente il loro lavoro.
I successivi 230 km sono abbastanza in relax, data l’autostrada deserta. Occasione per collegare lo smartphone (Honor 8) via cavo all’impianto di infotainment: mi chiede se voglio attivare Android Auto, confermo con una pressione sulla rotella e tutto fila liscio. Così come la connessione wireless Bluetooth. La radio è digitale (DAB) della Audi Q2 e il sistema sonoro è marchiato Bang & Olufsen per una qualità davvero notevole e ben distribuita in tutto l’ambiente grazie ai 14 altoparlanti con inserti in alluminio anodizzato applicati sui woofer per toni bassi. La resa è piacevolissima, inoltre l’abitacolo è ben isolato; da dentro non si sente praticamente nulla dell’esterno.
La navigazione si può impostare a voce premendo l’apposito pulsante sul lato destro oppure “scrivendo” sulla rotella touch o ancora ruotandola per comporre l’indirizzo (ma non se si guida). Si possono visualizzare le indicazioni sia sull’Audi Virtual Cockpit da 12.3 pollici sia sullo schermo centrale da 8.3 pollici. Lo stile è quello di Google Maps: è preciso, rapido e comodo. Finalmente, la SS45 bis prima e la SS237 dopo danno un po’ più di divertimento e svago. Si raggiunge e supera Salò con il Lago di Garda placido e avvolto da una nebbia molto sottile e immobile, inizia a esserci un po’ di traffico. In questo tratto è interessante mettere alla prova l’Head Up Display, ossia il sistema che proietta le info su assistenza e navigazione a una distanza virtuale di 2-2.5 metri dal parabrezza a favore di campo visivo del conducente occupando una superficie trasparente di 10 x 15 cm: promosso a pieni voti.
Visuale laterale
Inoltre, Audi Q2 sa “leggere” con precisione i cartelli stradali ed è una vera manna per chi — giustamente — vorrebbe evitare multe dovute a eccesso di velocità, oltre che per sorpassi in zone non consentite. Con la proiezione sul parabrezza non si potrà mai sbagliare. A proposito di tecnologie, la Q2 può offrire una buona manciata di funzioni per una guida semi-autonoma: il Traffic Jam assist sterza fino ai 65km/h da solo riconoscendo i veicoli, costruzioni laterali e seguendo le corsie e la vettura mantiene diligentemente le distanze di sicurezza.
Si oltrepassa il Lago d’Idro e, dove consentito, si superano i mezzi pesanti constatando una certa flessibilità e prontezza nello sfruttare le occasioni giuste. Qualche piccola sosta per foto e qualche piccolo problema di visibilità quando ci si rimette in carreggiata visti i finestrini posteriori un po’ sacrificati e si inizia la salita di Madonna di Campiglio, resa celebre anche dalle numerose capatine del Giro d’Italie. La Audi Q2 passa dunque in modalità grimpeur. Sui tornanti è agile e mostra tutta la sua compattezza disegnando curve anche molto spinte, ma al tempo stesso tiene saldamente nei curvoni più veloci grazie al passo da 2.6 metri. Molto piacevole.
A Madonna di Campiglio tutto è in fermento per la 3Tre, che sarà poi vinta da Henrik Kristoffersen con il terzo posto del nostro Moelgg. L’indomani è ora di tornare a casa, attraverso un percorso leggermente differente ma del tutto paragonabile. Alla fine, vista la strada e vista anche l’andatura non certo a risparmio energetico, la previsione dei 650 km alla partenza è stata sensibilmente superata, arrivando fino a 665.
I prezzi di Audi Q2 partono da 25.000 euro per la versione 1.0 TFSI e da 26200 euro per quella diesel 1.6 TDI.
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