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(foto: ALICE CHICHE/AFP/Getty Images)
A Quebec City, la capitale del Quebec, sei persone sono state uccise in una sparatoria, avvenuta nella serata di domenica 29 gennaio al Centre culturel islamique de Québec, nei sobborghi di Sainte-Foy. Otto invece sarebbero i feriti a seguito del fatto ma ulteriori notizie sono attese sulle loro condizioni.
Due persone sono state arrestate dalla polizia dopo la sparatoria. Uno era presente sul luogo dei fatti, l’altro a una ventina di chilometri dalla scena del crimine, ed è stato preso dopo un breve inseguimento. Nell’edificio erano presenti una quarantina di persone, di età compresa fra i 35 e i 70 anni. La polizia sta lavorando al caso come attacco terroristico, ma non sono ancora chiare le motivazioni o il profilo di coloro che hanno condotto l’attacco: le indagini si concentrano sul luogo dei fatti e sull’ascolto dei molti testimoni presenti. Un ampio perimetro di sicurezza, per soccorsi e attività di polizia, è stato eretto intorno alla struttura.
Parole di condanna arrivano dal primo ministro Justin Trudeau, per quello che viene definito “attacco terroristico contro i musulmani in un centro di culto e di rifugio”. Per Trudeau, “i musulmano-canadesi sono una parte importante del nostro tessuto nazionale, e questi atti insensati non hanno posto nelle nostre comunità, città e paese”.
Solidarietà alla comunità musulmana arrivano anche dal primo ministro del Quebec, Philippe Couillard:
Le #Québec rejette catégoriquement cette violence barbare.
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Toute notre solidarité aux proches des victimes, des blessés et à leur famille.
— Philippe Couillard (@phcouillard) 30 gennaio 2017
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