domenica, Dicembre 3, 2023

A Fiumicino puoi andare da un gate all’altro con un’auto elettrica

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La Nissan Leaf in servizio a Fiumicino

La Nissan Leaf in servizio a Fiumicino
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La Nissan Leaf in servizio a Fiumicino

“Uno dei grandi piaceri della vita sta nel fare quello che la gente dice che non riuscirai a fare”. Con questa citazione da Walter Bagehot, Nissan lancia un progetto aeroportuale unico al mondo. Siamo a Fiumicino e la Leaf, la vettura elettrica dei giapponesi, non ci attende fuori dall’aeroporto ma oltre i varchi di sicurezza. Fino a Pasqua, l’auto elettrica più venduta del mondo (250mila unità vendute in tutto il mondo) sfilerà nei corridoi accompagnando i viaggiatori dal gate B al gate C del Terminal 1.

È curioso vederla aggirarsi tra gli occhi stupiti delle persone, sfilare di fronte alle vetrine dei negozi senza fare il minimo rumore, accompagnata solo da quel sibilo tipico delle auto a emissioni zero. È sì perché la Leaf è cento per cento elettrica, non brucia nulla e quindi può circolare anche all’interno degli edifici.

L’esperimento è aperto a tutti: basta chiedere per farsi accompagnare. Il tragitto è brevissimo, poche centinaia di metri, ma l’impatto è sensazionale.

Di più, è unico al mondo, così unico da essere valso al marchio giapponese l’ingresso nel Guinness dei Primati per “numero di passeggeri trasportati all’interno di un aeroporto da un’auto di serie”. Finora infatti sono stati trasportati più di 400 passeggeri e si sono svolti ben 450 test drive.

L’aeroporto è ovviamente solo una scusa, una vetrina perfetta per portare più consapevolezza verso l’elettrico. Da parte del pubblico infatti permane ancora l’ansia da prestazione elettrica, la paura che l’autonomia non basti.

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Ansia non confermata dai dati se è vero che, secondo fonti citate da Enel, partner dell’impresa con Nissan, l’87% delle vetture italiane percorre meno di 60 chilometri al giorno. In pratica la schiacciante maggioranza di noi usa la vettura per andare a lavoro e tornare indietro. Percorsi che non mettono certo in crisi le odierne vetture come la nuova Leaf o la Renault Zoe, giusto per citare le più celebri, visto che raggiungono, rispettivamente, un’autonomia reale di 160 e 300 chilometri.

Dall’altra c’è il richiamo alle istituzioni. L’Italia infatti è ancora carente a livello di infrastrutture, non ci sono incentivi a chi vuole elettrificare la propria mobilità e sono diverse le case automobilistiche che stanno premendo per far partire la rivoluzione elettrica anche da noi. Basta pensare che nel Belpaese si contano 2.750 punti di ricarica, mentre nei Paesi Bassi, che hanno un terzo della nostra popolazione e sono sette volte più piccoli, sono 21mila, in Francia 13mila, in Gran Bretagna 11mila. La Norvegia, che ha meno di un decimo della popolazione vola a 7.700. All’estero, insomma, la rivoluzione elettrica è già partita e noi, una delle culle dell’automobilismo, non possiamo stare a guardare.

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