venerdì, Dicembre 8, 2023

Santa Clarita Diet e il narcisismo degli zombie

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Santa Clarita Diet

Dal 3 febbraio sarà disponibile su Netflix la prima stagione di Santa Clarita Diet, nuovo show originale che vede protagonista Drew Barrymore.

Sheila e Joel sono due agenti immobiliari; innamorati dai tempi del liceo, stanno assieme da venticinque anni. Hanno anche una figlia di nome Abby. Come nelle migliori favole, senza troppi perché e per come, un avvenimento sconvolge la routine della coppia: Sheila ha un dolore improvviso all’addome e da lì a vomitare l’anima (più o meno letteralmente) il passo è breve. Quando si sveglia dopo aver coperto di melma le pareti del bagno è tecnicamente deceduta, eppure vive. Solo che è ben diversa da com’era.

Santa Clarita, insomma, è una commedia dark che vede protagonista una non morta. O, per meglio dire, uno zombie. Non diciamo altro per non rovinarvi il binge watching, ma abbiamo parlato della serie con il suo creatore Victor Fresco. 

Santa Clarita Diet è uno show semplice: racconta di una donna che, in fondo, non fa altro che abbracciare le sue pulsioni più profonde.

“Sì, la serie parte dall’idea che gli zombie siano narcisisti, che siano interessati soltanto ai loro bisogni: solitamente si tratta della loro fame, ma ciò che viene sguinzagliato qui è differente. Sheila desidera che le sue esigenze vengano incontrate in ogni area, perché la sua nuova condizione sblocca quel che Freud chiama l’Es: per la prima volta nella sua vita si sente in una posizione di potere, autorizzata a fare assolutamente quel che le pare.

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D’altra parte c’è un problema di conciliazione: se è vero che il suo set di necessità riguarda la sua indipendenza e la soddisfazione di una serie di voglie primarie, è anche vero che nel suo mondo ci sono delle persone di cui deve tenere conto. La domanda dunque resta. Come gestire la propria libertà se intacca quella degli altri? Che succede se ciò che tu desideri non è quel che desiderano gli altri?”

E come è emersa, in lei per primo, questa domanda?
“Guardando i reality, a dir la verità. Almeno negli Stati Uniti abbiamo tantissimi programmi che celebrano l’individuo in tutto il suo narcisismo, che glorificano i narcisisti. E, di nuovo, Sheila è una persona completamente assorbita da se stessa che si trova, per la prima volta, a decidere tra il suo benessere e quello del marito, o della figlia. La commedia subentra nel discorso nella misura in cui quel benessere consiste essenzialmente nel nutrirsi di carne umana e si traduce molto concretamente nel tentativo di non fare arrestare o internare i suoi cari che fanno di tutto per darle una mano a nutrirsi”.

Santa Clarita Diet

In iZombie, un altro popolare show basato su uno zombie senziente, la protagonista ha uno scopo. Sheila è diversa: non ha obiettivo, il suo mezzo è il suo fine, tutto ruota attorno alla golosità e alla lussuria.
“Devo ammettere di non aver mai guardato iZombie, ma questa è una classica differenza che passa tra la comedy di trenta minuti e il drama di sessanta minuti: nel primo caso non c’è missione se non raccontare la vita di tutti i giorni, la famiglia, il lavoro… nulla di entusiasmante nel caso di Sheila, che è un semplice agente immobiliare con una routine estremamente regolare; è una donna che ha sposato il suo amore del liceo”.

La controparte di Sheila è Joel: un uomo così straordinario che, credo, qualsiasi donna desidererebbe una persona del genere al suo fianco. È gentile, amorevole, attento, disponibile dal punto di vista sia sessuale che emotivo.
Qui passiamo alla seconda radice dello show, e anche alla seconda parte della prima stagione dove al centro dell’azione esiste – in maniera pura e semplice – l’amore incondizionato. Quando due persone si amano come Sheila e Joel, quando sono state assieme per 25 anni e continuano a offrirsi così tante attenzioni… Io ho lavorato a una commedia romantica tempo fa, che si chiamava Mad About You. La verità è che mi piace raccontare di due persone che si amano. E Joel ama Sheila al punto che quando si pone un problema la domanda non è qual è la via di fuga? ma come lo risolviamo?. Detto questo, certo, anche lui è umano ed è un po’ annoiato da una certa monotonia coniugale. Tanto che credo che, alla fine della prima stagione, si chieda se non fosse morto anche lui prima della trasformazione di Sheila. Il suo cambiamento lo aiuta a immaginare di nuovo la vita: passa dal pensare che l’esistenza sia miserabile a un autentico eccesso di emozioni. Non aveva scelto, per esempio, di essere un agente immobiliare; il lavoro gli è caduto addosso, in qualche modo”.

Santa Clarita Diet

Infine c’è Abby, la figlia di Joel e Sheila. A lei, forse, è relegata la parte più drammatica dello show, la componente malinconica. La sua paura è, essenzialmente, che la mamma sia scomparsa nonostante la veda tutti i giorni.
“Sì, noi tutti temiamo per i nostri genitori ma lei sa che sua madre è solo cambiata: è quasi più un’ispirazione, un’istigazione alla ribellione, alla sovversione. Si compra una motocicletta, cerca di attirare l’attenzione come ogni teenager; ma è un viaggio molto interessante per lei, che assomiglia a quello di Joel”.

Il discorso sugli zombie – o non morti, più politicamente corretto – cela comunque un discorso più ampio sulle relazioni.
“Come dicevo, è un tema che mi cattura. Quando si diviene una coppia si tende sempre a sperare che sarà per sempre ma qualcosa accade, prima o poi, e mette in crisi tutto. Quindi mi sono chiesto, e mi chiedo, quale sia il segreto per portare avanti una storia. Il punto non è neppure l’amore, tante persone si amano eppure si lasciano perché è sempre difficile restare in contatto, restare connessi, comunicare”.

Santa Clarita Diet

Al netto di questo, in Santa Clarita appare e scompare anche la satira: uno dei simboli dello show è lo smoothie, una bevanda che viene considerata detox e potrebbe essere in linea con una dieta per esempio iperproteica, ma nel caso di Sheila è carne umana frullata. 
“Una certa critica di costume non è centrale, ma esiste. Ha mai sentito parlare della paleodieta?”

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