Il marketplace griffato AccorHotels? «Va bene. Al momento contiamo su oltre 2 mila hotel indipendenti in Asia e in Europa. In Italia sono quasi 500. Il ritmo di sviluppo è in linea con le previsioni». Il flusso delle prenotazioni sta crescendo forse un po’ al di sotto delle aspettative, «ma ci stiamo lavorando». Così il co-ceo di Fastbooking, Jean-Luc Chrétien, a margine del Digital lab organizzato recentemente a Milano dalla compagnia It transalpina. Il riferimento è al progetto lanciato circa un anno e mezzo fa per accogliere gli hotel indipendenti all’interno dei canali distributivi online del colosso francese dell’ospitalità. Un’iniziativa avviata praticamente in contemporanea con l’acquisizione di Fastbooking da parte di Accor. Il tema è sempre quello: favorire la disintermediazione e soprattutto ridurre la dipendenza degli alberghi dalle onnipresenti ota. E le agenzie tradizionali? Rimangono un canale importante, conclude Chrétien: «Tanto che noi consigliamo sempre agli hotel clienti di mantenere una presenza forte sui gds. Che non sono affatto morti, come qualcuno aveva frettolosamente predetto qualche anno fa. Molte strutture indipendenti però non li usano affatto, oppure li gestiscono male, perché sono convinte che siano uno strumento esclusivamente dedicato alle grandi catene. Invece non è così. Noi li aiutiamo perciò a configurarli al meglio e a caricare correttamente le tariffe, dando anche supporto in tema di corporate rfp»: le “request for proposal” delle travel management company, fonti di tanti mal di testa per molti hotel medio-piccoli.