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Viaggiare, mangiare bene, andare al cinema, leggere un buon libro o recarsi ad un concerto sono cose che a tutti piace menzionare quando si tratta di crearsi un profilo su qualche app per incontri. Il risultato è che non servono mai a nulla. Troppo banali, di certo non caratterizzanti. Pochi proverebbero ad iniziare un discorso dicendo “anche a me piacerebbe girare il mondo” pensando così di fare scattare una scintilla di interesse reciproco. Ben diverso è ragionare su ciò che non si ama fare. E allora sì che trovare qualcuno che detesti, come te, il jazz, i gatti o Il fantastico mondo di Amélie, porta subito ad una più intima sensazione di complicità.
È questa l’idea alla base di Hater che ben riassunta peraltro sulla sua home page attuale. A rotazione infatti, dentro allo schermo di uno smartphone stilizzato appaiono una foto di Donald Trump, le gambe di una donna che sicuramente cammina troppo piano e un po’ di guacamole che il ristorante puntualmente ci chiede di pagare extra.
La app al momento è in versione beta e disponibile negli Stati Uniti solo per solo per iOS. Lo slogan è “Meet someone who hates the same stuff”. Il logo è un cuore al contrario di una tonalità vicina a quella del rosso utilizzato per il fuoco di Tinder di cui riprende anche la modalità di log-in attraverso Facebook.
Cosa piace odiare di più. Scorrendo le opzioni di “odiamo le sesso cose?” ecco che emergono azioni come rimanere alzati fino a tardi, guardare i propri vecchi status su Facebook, bere alcolici durante i voli, fare vita all’aria aperta, passare del tempo con la propria famiglia, criticare le corporation, ma possedere l’iPhone, dire troppo facilmente “ti amo” e così via.
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Una volta selezionatene un po’, automaticamente si avrà creato un profilo confrontabile con quello di altri user della stessa zona e del sesso che ci interesserebbe incontrare. Da qui in poi è come Tinder, solo che con qualche spunto di conversazione in più.
Del resto, come scrisse una volta Lev Tolstoj: “La lotta per l’esistenza e l’odio sono le uniche cose che leghino gli uomini“.
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