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Opere d’arte, meraviglie della tecnica o incredibili realizzazioni della natura: il sottosuolo della nostra Penisola nasconde numerosi luoghi che vale la pena conoscere e visitare. Anche grazie a una nuova guida
Grotte, trafori, metropolitane, ma anche ghiacciaie, acquedotti, cripte e chiese ipogee. Per non parlare di catacombe, miniere e siti archeologici. Sono molti più di quanto possiamo pensare i luoghi che, dall’antichità fino a oggi, popolano il mondo che sta sotto la superficie che siamo soliti calpestare. Di recente il Touring Club Italiano ha pubblicato Meraviglie sotterranee, una vera guida turistica che percorre tutta la Penisola passando in rassegna più di 200 siti al di sotto del livello del mare.
È un viaggio suggestivo e piuttosto inedito, che porta da destinazioni più note come i sassi di Matera o i laboratori del Gran Sasso, ad altre perle letteralmente nascoste come la chiesetta di Piedigrotta di Pizzo Calabro o le gallerie di Pietro Micca a Torino. “Scendere degli scalini verso il ventre del pianeta per addentrarsi in una cavità naturale o artificiale, antica o ipertecnologica, artistica o funzionale”, spiegano i curatori Elena Bauer e Giovanni Caprara, “è un’esperienza che coinvolge angoli remoti della nostra emotività e si fissa nella nostra memoria”.
L’obiettivo, oltre quello di far scoprire luoghi mai visti prima e poco sorvegliati dai tour più convenzionali, è anche quello di mostrare come il sottosuolo sia “una risorsa importante e un suo uso intelligente può comportare vantaggi unici in termini di salvaguardia dell’ambiente” e molto altro. Perché nella maggior parte di questi siti è stato il perfetto equilibrio fra opera della natura e intervento dell’uomo a dar vita a spazi tanto sorprendenti quanto preziosi.
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