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Per alcuni è la selfie dell’anno, per altri la selfie migliore di sempre. Di sicuro è una selfie che passerà alla storia e, soprattutto, sopravviverà al breve tempo che queste immagini dettate da un narcisismo compulsivo durano, qualche secondo oltre il clic dell’autoscatto, al massimo un minuto per aggiudicarsi una manciata di like su Facebook, l’anticamera dell’oblio dove vengono postate.
Questa foto bellissima, perfetta, l’ha scattata, come si capisce bene, una fan del Boss, a un suo concerto. Per amore di cronaca: Jessica Bloom al Qudos Bank Arena di Sydney dove Bruce Springstee si è esibito.
Niente labbra a culo d’anatra. Niente pose calcolate con videocamera che guarda dall’alto verso il basso. Niente di eccessivamente studiato che poi crolla miseramente con la visione di una lavatrice aperta o di uno stendino alle spalle. Solo la magia del momento e una serie di convergenze che si sono concretizzate in quel preciso istante: una ragazza nata per sorridere, uno sfondo gremito, un volto sulla sinistra che si gira come a essere catturato anch’esso, fiutando che il momento sta per passare alla Storia e, in mezzo a tutto questo, punto d’irradiazione di tutto questo, lui, il Boss, Bruce Springsteen, che come sceso dal cielo, guarda in camera e punta il dito come a dire: “sì, mi hai preso”.
“Springsteen si è avvicinato alla folla e io ho attirato la sua attenzione salendo su una sedia per fotografarlo” ha spiegato Jessica alla stampa, che ha già fatto fare a questa selfie il giro del mondo.
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