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Il tema delle eroine d’azione al cinema è complicatissimo.
Da una parte ce ne sono sempre state poche e quelle poche erano necessariamente molto ben tratteggiate ed emergevano dal gruppo. Dall’altra ora, nel proliferare di eroine, è sempre più evidente come in precedenza queste si comportassero in realtà da uomini, seguendo uno stereotipo.
L’arrivo al capolinea della serie Resident Evil con l’ultimo capitolo, titolato in maniera tautologica The Final Chapter, segna l’addio al cinema del binomio Milla Jovovich/Alice (l’attrice continuerà a fare altri film, il personaggio potrebbe tornare, ma non sarà interpretato da lei), il più importante, felice e fenomenale esempio di action hero al femminile del cinema recente.
I film di Resident Evil sono una serie dall’inspiegabile caos in cui sembra che solo la presenza di quest’attrice, così determinante per il franchise, possa dare un minimo di senso. Lei ogni volta è ciò che dà equilibrio e credibilità a tutto. Per riuscire in questo serve un misto di capacità di muoversi realmente, espressioni adatte, tenacia, dedizione e un impegno (nel senso di fatica) sconosciuti al cinema dialogato.
Per questo abbiamo cercato di mettere in fila le 10 più grandi eroine d’azione del cinema. Un elenco necessariamente molto moderno, come moderna è l’idea di una donna forte che faccia quel che fanno gli uomini d’azione. Sono i binomi attrice/personaggio più influenti e decisivi, magari non i film migliori da guardare ma i ruoli più importanti, tra cui quello di Milla Jovovich come Alice è talmente determinante da essere necessariamente fuori concorso.
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Imparagonabile.
10. Michelle Rodriguez, Letty in Fast & Furious
Ad un certo punto sembrava che Michelle Rodriguez stesse emergendo come la nuova vera donna d’azione, un modello molto duro ma anche potente nel suo genere. La Letty di Fast & Furious è stato solo un esempio ma moltissimi ruoli al fianco di eroi e anche la partecipazione in Lost in una parte coriacea, ne avevano cementato il personaggio. Tuttavia non è mai davvero sbocciata.
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9. Angelina Jolie, Lara Croft in Tomb Raider
Quella di Angelina Jolie è una carriera piena di ruoli d’azione. Salt, Wanted, Mr. & Mrs. Smith e poi ovviamente la serie di Tomb Raider, a cui per fama, potenza del personaggio interpretato e momento della propria vita è rimasta legata. Come Lara Croft Angelina Joile ha dimostrato un’indubbia capacità di avere la sfrontatezza dell’eroina ma non le movenze. Buona per produzioni piene di controfigure, molto montate e dall’azione debole, funziona meglio negli scambi di parole taglienti.
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8. Pam Grier, Coffy in Coffy
Muoversi si muoveva poco nei film blaxploitation con cui è diventata famosa, polizieschi in cui era lei a mettere nel sacco tutti, versione più esplicita, dura e sexy di quelle che sarebbero state le scialbe Charlie’s Angels. Coffy però è il ruolo più noto, quello più spietato, e anche se a tratti non sembra a suo agio con un fucile in mano, in tutti i suoi film d’azione Pam Grier aveva una sostanza, una presenza e un peso specifico unici.
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7. Cytnthia Rothrock, Kristi Jones in Undefeatable
Con Undefeatable ha trovato un po’ di fama ma Cynthia Rothrock è la tipica attrice superiore ai propri personaggi. Non si identifica con nessuno, sono loro che si identificano con lei. Star delle arti marziali occidentali per tutti gli anni ‘80 e ‘90, nonostante una legnosità che oggi è troppo evidente, è stata simbolo del fare azione vera, sul serio, quando nessuna donna in Occidente lo faceva. Cinema di serie B senza se e senza ma, film terribili ma una personalità unica.
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6. Gina Carano, Mallory Kane in Knockout – Resa dei conti
Unica possibile erede di Cynthia Rothrock ma per certi versi superiore a lei (aiutata dall’aver partecipato a film migliori), Gina Carano è un altro passo rispetto alla coeva ma più moscia Ronda Rousey. Mena, corre, salta, fa capriole, stunt di ogni tipo e mette in bella mostra un fisico e un corpo che non chiedono di avere fede nel fatto che siano d’azione, lo dimostrano in ogni scena. L’unica eroina d’azione che è credibile come arma letale anche da ferma.
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5. Kate Beckinsale, Selene in Underworld
Nonostante non vanti nessuna particolare abilità, nonostante lasci fare tutto alle controfigure, nonostante abbia una certa reticenza a sporcarsi le mani, lo stesso con Underworld Kate Beckinsale ha creato una forma di eroismo femminile disperato e caotico, furioso e inarrestabile. Parente stretta della Alice di Resident Evil (per tipologia di riferimenti estetici e iperbole), Selene è una delle creazioni originali del cinema d’azione femminile di maggiore successo. E meritatamente.
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4. Anne Parillaud, Nikita in Nikita
Pietra di paragone ancora oggi per qualsiasi donna d’azione androgina, Nikita (nella versione cinematografica) è la punta massima di un certo tipo di donna d’azione, quella che in tutto e per tutto tende verso il maschile e che usa la propria femminilità solo per contrasto (la grande scena d’azione in abito stretto, le fughe che mettono in mostra le gambe, la pistola più grande di lei). Perché per il resto Nikita ragiona, pensa e si comporta da uomo in un film di uomini.
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3. Jennifer Lawrence, Katniss Everdeen in Hunger Games
Quello di Hunger Games è stato il cambiamento più importante di tutto il genere. Per la prima volta un film di grandissimo incasso che ha delle parti di azione, mette al centro non solo una donna ma una che con la sua presenza piega la storia ad uno svolgimento femminile. Katniss ha una durezza non comune che le viene dalla bravura di Jennifer Lawrence, e ha la caratteristica di non risolvere niente come gli uomini, anzi. La sua è una storia che non va mai come crederemmo perché quest’eroina d’azione non usa i mezzi degli uomini, non ha le finalità degli uomini, non instaura dinamiche di forza degli uomini. Nonostante spari, salti, lanci l’arco e sopravviva, Katniss è sempre una persona che fa la rivoluzione a partire da un modo di truccarsi e di portare i capelli oppure con i vestiti che sceglie per comunicare, una che ha il problema di quanto il potere (e la resistenza) desideri usare l’immagine del suo corpo.
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2. Michelle Yeoh, Jessica Yang in Police Story 3: Super Cop
Le attrici d’azione orientali sono tutta un’altra pasta, spesso protagoniste di film in cui la violenza è stilizzatissima e prossima alla danza (i wuxiapan), quasi sempre a loro agio con le arti marziali da cinema e dotate di fisici diversi da quelli che noi associamo all’action. L’unica ad essere paragonabile alle nostre, e non a caso l’unica ad aver lavorato in Occidente, è Michelle Yeoh. Stunt di se stessa, ha fatto scene di pericolosità elevatissima, non disdegna nessun rischio, mena, salta, corre e guida. Fa tutto e lo fa con una grazia che appartiene solo a lei, anche quando con una moto salta sopra un vagone di un treno in corsa.
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1. Sigourney Weaver, Ellen Ripley in Alien
C’è un motivo per cui la Ripley di Alien rimane un’eroina aurea, perfetta e imbattibile. Perché nonostante il fisico di Sigourney Weaver si prestasse sia all’androginia che ad esplosioni quasi improvvise di sensualità, in ogni caso la sua presenza era una garanzia di credibilità. Prima di Milla Jovovich e di Kate Beckinsale ha portato sulle proprie spalle un intero franchise (quello di Alien) passando di regista in regista ma tenendo immobile il peso di Ripley. Ignara vittima da slasher che non ci sta ad essere posseduta nel primo Alien, guerriera nel secondo e poi madre, clone e qualsiasi altra variazione sul tema negli altri, Sigourney Weaver è l’unica ad aver conciliato ogni anima dell’action femminile.
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