domenica, Dicembre 3, 2023

Anteprima: Se, il nuovo videoclip d’artista dei Corteccia

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Diretto e animato dall’illustratore e docente Alberto Bertinetti, il corto conferma l’importante percorso artistico crossmediale del trio musicale formato da Pietro Puccio, Alessandro Parilli, Simone Pirovano

Pietro Puccio (voce e batteria), Alessandro Parilli (basso e programming), Simone Pirovano (tastiere, Moog, programming) compongono il trio musicale Corteccia. Progetto crossmediale che include intrecci vocali, illustrazione, suoni analogici, videoarte, programmazioni, performance dal vivo, installazioni visive, booklet da collezione, Corteccia è necessariamente focalizzato anche sull’uso sapiente del formato videoclip per far conoscere la propria estetica.

Proprio per questo pubblichiamo oggi in anteprima esclusiva il prezioso music video del nuovo e intimistico singolo Se.

Così i Corteccia presentano il corto: “Terzo video dell’album, Se è un viaggio subacqueo nelle profondità della sensibilità umana. Un racconto che vede protagonisti un Adamo ed Eva primordiali agli albori dei sentimenti. La realizzazione del video per questo brano è stata affidata ad Alberto Bettinetti, artista, graphic designer e docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano che ne ha fatto un capolavoro di animazione senza raccontare didascalicamente la storia, ma accompagnandola, dandone una lettura variata e profonda, come gli abissi marini, appunto”.

L’autore del corto, Alberto Bertinetti, invece, ne spiega la genesi e la realizzazione: “Il video di Se è costituito da una versione ridotta del film breve Il palombaro che è un progetto iniziato nel 2008 ed in seguito rimasto in sospeso per diversi anni. L’incontro con Corteccia e in particolare con il brano Se ha offerto la possibilità di ritornare sul progetto e di dare forma al materiale che era stato realizzato.

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Il respiro del brano infatti si è da subito rivelato perfettamente congeniale alle atmosfere sospese e a tratti oniriche delle immagini. Le sequenze sono realizzate in stop motion, ispirandosi per lo più alle tecniche dei primordi di Karel Zeman e Ray Harryhausen. Altri riferimenti visivi importanti sono le immagini cronofotografiche di Étienne Jules Marey ed Eadweard Muybridge. Tutte le immagine con l’esclusione della sequenza finale che è filmata, sono infatti realizzate con modalità totalmente analogica e priva di post produzione digitale. Scenografie e personaggi sono interamente realizzati a mano. L’idea nasce dalla fascinazione per la figura del palombaro che rappresenta in maniera archetipica l’esploratore ospite in un ambiente a lui sconosciuto. Il palombaro, uomo pneumatico, acrobata profondo (Corrado Govoni, Il Palombaro) ha accesso agli abissi, ambiente misterioso che può essere avverso e al contempo foriero di meraviglia. Lo scafandro, sottile confine che separa l’uomo dall’abisso, assume così un valore dicotomico: solida e leggera membrana che protegge e permette l’intrusione in luoghi altrimenti preclusi e al contempo limite tangibile, pesante barriera che isola e che costringe a una solitudine forzata. L’esplorazione dell’ignoto al di là della nostra conoscenza si contamina così con la ricerca profonda in noi stessi, fino al punto in cui i due confini sembrano confondersi e sovrapporsi per diventare un’unica via. Il film presenta una struttura volutamente a-narrativa, dove gli accadimenti si susseguono con modalità non lineare. Le intenzioni del personaggio rimangono per lo più oscure, altrettanto gli accadimenti non sembrano seguire il filo della vicenda. La volontà era di creare un percorso visivo all’interno di un immaginario piuttosto che narrare una vicenda ben precisa. Infatti il vero oggetto del video è il percorrere stesso del palombaro il suo sguardo. Non possono esserci azioni da protagonista: il palombaro rimane straniero in un ambiente che può attraversare ma di cui non potrà mai davvero far parte. Il video può essere considerato un’anteprima del cortometraggio che dovrebbe vedere la luce nel 2017″.

Ti è piaciuto? Guarda anche Bim Bum Bamb di Sixthclone, un video d’arte post contemporaneo.

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