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Nel sito della partenopea Città della scienza apre le porte il museo interattivo sul corpo umano, per un approccio immersivo e olistico
Nella Città della Scienza che cerca di rinascere, dopo l’incendio che la distrusse nel 2013, apre le porte al pubblico Corporea, il 5 marzo. Si tratta di un museo interattivo focalizzato sul corpo umano, che vuole consentire ai visitatori di approcciare il soggetto da una prospettiva molto più tecmologica e immersiva. Gli spazi fisici della struttura sono concepiti per rendere il concetto di esplorazione di un sistema olistico, come quello del corpo dove stimoli complessi e complementari si integrano per un buon funzionamento complessivo.
Quattordici sono le isole tematiche in cui si articola il viaggio nel corpo umano e nelle scienze che lo studiano (dalla medicina alle biotecnologie): si va quindi dal sistema muscolo-scheletrico a quello endocrino, passando dagli organi di senso al cervello e al sistema nervoso. Non manca un approccio anche teorico al tema: dalla storia della medicina, nella dodicesima isola tematica, alle postazioni per i temi della ricerca e dell’innovazione.
Mostre, laboratori didattici, 100 exhibit, installazioni macro e postazioni multimediali sono la via alla conoscenza, in quello che di fatto è un percorso museale che ambisce a parlare trasversalmente, per il target, e in più lingue: i contenuti sono in lingua italiana, inglese, cinese. A spostare la frontiera del corpo sta contribuendo anche la tecnologia, in particolare nell’ambito delle protesi e nell’utilizzo dei processi di manifattura digitale in modalità automatica, in grado di realizzare device microfisiologici che simulano organi complessi come il cuore.
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E infatti anche a Corporea, sarà possibile stampare in 3D e capire come i processi dei maker possano approdare in ambito medico per la salute del cittadino.
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Corporea, almeno da annunci, ambisce a essere non solo museo ma anche un polo dove dare spazio, negli open lab, alla presentazione di studi ed esperimenti scientifici sul tema della salute, affidati a esperti, esponenti di centri di ricerca e ricercatori di area accademica.
Corporea segna quindi un primo passo di riscatto, a cui seguirà il 19 marzo l’apertura del Planetario 3D.
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