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L’arte gonfiabile è stata sperimentata sin dai primi del ‘900 ed è esplosa con la Pop Art. Piccoli oggetti e grandi installazioni, voglia di stupire e denunciare: una gallery delle migliori opere d’aria
“L’avvento di una nuova società è destinato a provocare profondi trasformazioni alle condizioni di vita dell’uomo. L’intimità sparirà. Nascerà una nuova ontologia impersonale. L’uomo sarà così libero che potrà persino levitare. La sua occupazione sarà il tempo libero. Gli ostacoli che poneva l’architettura tradizionale saranno eliminati”.
Scriveva così nel 1961 l’artista francese Yves Klein. Nel suo testo Architecture de l’air metteva a fuoco alcune delle sue convinzioni e visioni per creare una nuova arte dell’abitare il pianeta in grado di rivoluzionare il modo di vivere e relazionarsi dell’uomo. Riprendeva varie correnti artistiche e gli studi di illuminati predecessori, come l’ingegnere inglese F. W. Lenchester che a inizio Novecento immaginò un nuovo modello di città eretta solo con edifici gonfiabili.
Dagli anni ’50, mentre l’uomo consumava l’ambiente in cui era immerso, l’arte si è interrogata stabilmente sulla risorsa maggiormente presente in natura, l’aria, e sui modi con cui utilizzarla.
Da sempre rappresenta uno degli elementi che più affascina artisti e designer. Per le sue caratteristiche ingannevoli, la sua capacità di dare vita a oggi al contempo pieni e leggeri. Contrasti che hanno colpito l’immaginario dei geni della Pop Art e dei loro epigoni, desiderosi di scoprire forme sconosciute e convogliare nuove sensazioni.
Non solo piccoli oggetti e non solo provocazioni artistiche, però. Al contempo, il cosiddetto Inflatable design (o arte gonfiabile) è stato sperimentato nelle architetture di grandi dimensioni, in scenografie e installazioni.
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E ha avuto tra i suoi maestri senza tempo anche un italiano: Franco Mazzucchelli. Spesso l’aria è stata utilizzata dagli artisti con uno scopo sociale, per attirare l’attenzione sui problemi della contemporaneità.
Strutture pneumatiche, leggere e essenziali sono risultate estremamente funzionali per ospitare eventi o accogliere persone in difficoltà, ricreando l’ambiente protettivo della tenda e la sua eterna trasportabilità. Chissà quali sviluppi offre il futuro di un materiale che ci sarà sempre, almeno fino a che ci sarà l’uomo.
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