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ScreenDaily fa il punto della situazione sui titoli e i registi che hanno maggiori opportunità di essere intercettati dai radar del comitato di selezione con a capo Thierry Frémaux, delegato generale della kermesse cannense.
Buone chance anche per Abdellatif Kechiche con il coming of age Mektoub Is Mektoub, Bruno Dumont con il musical Jeannette, Michel Hazanavicius con il tributo a Jean-Luc Godard Redoubtable, Arnaud Desplechin con Ismael’s Ghosts e Laurent Cantet con L’Atelier, incentrato su un seminario di sceneggiatura nel Sud della Francia.
Non dovrebbero farcela invece L’Amant Double di François Ozon (più facile che il regista di Frantz porti il film alla Mostra di Venezia), The Apparition di Xavier Giannoli (ancora in fase di riprese), Image et Parole di Jean-Luc Godard, Annette di Leos Carax e il nuovo thriller di Roman Polanski D’après une histoire vraie.
Dall’Italia potrebbe arrivare The Leisure Seeker (film che segna il debutto in lingua inglese di Paolo Virzì, interpretato da Helen Mirren e Donald Sutherland). Altri candidati del Bel Paese sono La tenerezza, dramma famigliare di Gianni Amelio, ambientato a Napoli nel secondo dopoguerra, e Una questione privata dei fratelli Taviani, che parlerà della Resistenza adattando l’omonimo libro di Beppe Fenoglio.
La Romania, secondo i ben informati, potrebbe vantare una presenza forte con tre titoli: Touch Me Not di Adina Pintilie, Charleston di Andrei Cretulescu e Dog di Florin Serban. Sempre per l’Est Europa si fanno i nomi dell’ucraino Sergei Loznitsa con A Gentle Creature (tratto da Dostoevskij), del georgiano George Ovashvili con Khibula e dell’ungherese Balint Kenyeres con Yesterday. Il regista russo Andrey Zvyagintsev, già a Cannes in tre occasioni, potrebbe ripresentarsi sulla Croisette con Loveless, dramma che racconta la storia di un divorzio sofferto.
Il rilancio di due saghe molto popolari potrebbe portare un po’ di quel glamour di cui il festival francese non è mai sazio: stiamo parlando del nuovo capitolo della serie di Alien (Alien: New Covenant, diretto da Ridley Scott) e della nuova avventura del franchise di Pirati dei Caraibi, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, entrambi verrebbero eventualmente presentati nel Fuori Concorso. La Pixar, presenza costante a Cannes, dovrebbe nuovamente ritagliarsi uno spazio con Cars 3.
Pochissime possibilità di una trasferta cannense per Terrence Malick (secondo fonti vicine alla produzione del suo ultimo lavoro, Radegund, è improbabile che il regista riesca a ultimare il film entro maggio), Woody Allen (difficile rivederlo di nuovo a Cannes con Wonder Wheel dopo essere stato protagonista lo scorso anno dell’apertura del festival), Christopher Nolan (la Warner Bros. non vorrebbe rischiare di presentare il suo nuovo lavoro Dunkirk due mesi prima l’uscita nelle sale americane) e David Lynch (atteso a maggio con la nuova serie di Twin Peaks, ma Cannes, come ha sempre sottolineato Frémaux, non prende in considerazione – almeno per il momento – i prodotti pensati per il piccolo schermo).
Tra le altre ipotesi più attendibili quella secondo cui Frémaux starebbe pensando ad un omaggio a una vecchia conoscenza del festival, Abbas Kiarostami, con la proiezione speciale di 24 Frames, il film che il regista iraniano stava completando al momento della sua morte.
Infine tre nomi importanti dal Sud America: Lucrecia Martel con il dramma storico Zama, Alfonso Cuaron con Roma (affresco di una famiglia nella Città del Messico degli anni Settanta) e Carlos Reygadas con Where Life Is Born.