martedì, Ottobre 8, 2024

5 serie tv che hanno rotto i tabù del sesso

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Pionere, provocatore, visionario, ribelle ma soprattutto playboy: dal 7 aprile in streaming su Amazon PrimeVideo arriva la serie American Playboy: The Hugh Hefner Story. Si tratta di una docufiction in 13 episodi che, attraverso un mix di immagini di archivio, interviste e alcune ricostruzioni attoriali, vuole ripercorrere i 90 anni di vita del fondatore della rivista erotica più famosa al mondo.

I realizzatori della serie hanno avuto accesso a una straordinaria quantità di materiale, fra cui 17mila ore di video e più di 2600 album dall’archivio personale di Hefner, per riuscire a raccontare in modo inedito non solo la sua biografia ma anche la storia di un brand che ha cambiato i costumi e il modo di concepire il sesso.

American Playboy non sarà comunque la prima serie a raccontare in modo disinibito il sesso in tv. Da Masters of Sex a Shameless, passando per le scene audaci di show come Game of Thrones, Mad Men o True Blood, gli aspetti sessuali della nostra vita hanno sempre più spazio in televisione.

Ma la strada verso questa liberazione è stata lunga: ripercorriamo alcune delle serie che hanno rotto schemi e tabù, rinnovando la narrazione erotica sul piccolo schermo.

1. Sex and the citysex and the city

Non si può parlare di sesso in televisione senza iniziare da Sex and the city. Anche se nel corso delle sei stagioni il focus si è spostato sempre più dalla vita sessuale a quella romantica, quando nel 1998 il telefilm debuttò sulla Hbo fu come squarciare un velo di Maya: nessuno aveva mai parlato in modo così franco ed esplicito di sesso, e soprattutto nessuno l’aveva fatto dal punto di vista delle donne.

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Le quattro protagoniste, Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte, interpretavano ognuna un diverso atteggiamento nei confronti del sesso ma tutte loro erano disposte a discuterne come se fosse un argomento come un altro. Sesso orale, malattie veneree, pericolo di gravidanze inaspettate, impotenza, sterilità sono alcuni dei moltissimi temi trattati, con quel pizzico di glamour newyorchese e scarpe Manolo Blahnik che aggiungevano un tocco di brio al tutto.

2. The L Wordl-word

Nel 2004 Showtime inizia a mandare in onda The L Word, dove la parola che inizia per L a cui allude il titolo è “lesbica“. La serie infatti concentra la sua attenzione su un gruppo piuttosto esteso di donne omosessuali, le cui protagoniste cambiano spesso durante il corso delle sei stagioni.

Prima di allora nessun programma televisivo aveva raccontato così da vicino il mondo lesbico (ricordate le allusioni di Xena e Olimpia?). Nonostante molte critiche siano state rivolte alla serie, per non aver osato di più nella rappresentazione di quel mondo, spesso conformandosi ai cliché, The L Word ha avuto il merito di scardinare un silenzio piuttosto assordante nella tv dell’epoca, quasi nello stesso modo in cui Queer as Folk, nelle versioni inglese e statunitense, aveva fatto qualche anno prima per gli omosessuali maschi.

3. Hung
hung

Torniamo sulla Hbo ma nel 2009, quando in un colpo solo Hung infrange due tabù televisivi: la superdotazione e la prostituzione maschile. Il protagonista Ray, interpretato da Thomas Jane, è un professore squattrinato che decide di racimolare qualche soldo sfruttando le sue doti naturali particolarmente abbondanti.

Nel corso delle tre stagioni si vede come Ray debba destreggiarsi fra perversioni e richieste decisamente particolari delle sue clienti, tenendo al contempo a bada le sue agenti e dovendo anche affrontare la concorrenza degli gigolò più giovani (fra questi Stephen Amell, ora in Arrow). Il tutto raccontato con umorismo e una grande sintonia nel cast, nonostante qualche svolta abbastanza prevedibile nella trama.

4. Skins
skins

A dimostrare che il sesso è parte integrante della vita e ne riflette sia gli aspetti positivi che le nevrosi è Skins, serie britannica che si concentra sulla vita di alcuni gruppi di teenager (il cast principale cambiava ogni due stagioni, per un totale di sei più una di reunion). Gli episodi andati in onda su E4 raccontavano senza censure gli alti e bassi di questi adolescenti alle prese con famiglie disfunzionali, abuso di sostanze, bullismo, disordini alimentari e mentali ma soprattutto con precoci ed esplicite sperimentazioni sessuali.

La serie ebbe anche un reboot americano che andò in onda nel 2011 ma durò appena una stagione, anche a causa dell’abbandono degli sponsor preoccupati delle controversie scatenate dalla descrizione di sesso fra minori. Nel cast originale inglese abbiamo visto comunque molti attori che poi hanno fatto strada, fra cui Nicholas Hoult e Dev Patel.

5. Californicationcalifornication

Anche se quasi nessuno lo ammette, oggi uno dei temi più diffusi e contemporanei della nostra epoca è la dipendenza sessuale. Per questo è ancora attualissima la serie Showtime Californication, trasmessa dal 2007 al 2014. Basta dire che la scena iniziale vede il protagonista, lo scrittore spiantato e sex-addict interpretato da David Duchovny, ricevere sesso orale da una suora in una chiesa.

Anche se quello era semplicemente un sogno erotico, il tono degli episodi è chiaro: esplorare senza sconti né pietismi la vita di chi vive la propria quotidianità senza poter smettere di pensare al sesso neanche un secondo. Fra pratiche erotiche sempre più spinte, la ricerca spasmodica di nuovi partner sessuali e tutti gli altri problemi familiari e lavorativi, non è davvero una passeggiata. Perché appunto il sesso è un elemento centrale della vita (e della televisione), ma comunque sempre senza esagerare.

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