venerdì, Febbraio 7, 2025

5 cose che non ricordavate sui Power Rangers

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Con la prossima uscita nelle sale il 6 aprile, una nuova generazione di telespettatori entrerà in contatto con i Power Rangers. Chi l’ha già visto negli Stati Uniti sottolinea come il reboot veicolato nella pellicola sia totale, distanziandosi di molto e quasi rinnegando la serie originale Mighty Morphin Power Rangers andata in onda dal 1993.

A occhi adulti, in effetti, quel prodotto televisivo su cinque ragazzi che si trasformano in altrettanti supereroi colorati (“rosso giallo più rosa nero blu i colori Power Rangers”, recitava la sigla italiana) era ricco di cliché e di ingenuità. Ma anche di un umorismo involontario e di una finalità quasi educativa, che nel prossimo film lasceranno lo spazio invece a atmosfere più dark e realistiche.

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I Power Rangers originali, in ogni caso, hanno generato un franchise che alla casa produttrice Saban ha fruttato in totale fino ad oggi 6 miliardi di dollari. Ma che è anche riuscito a attirare attorno a sé una fanbase estremamente longeva e diversificata, che ancora oggi ricorda con nostalgia e rapimento i Dinozord (ovvero i super robot a forma di dinosauro che intervenivano alla fine di ogni episodio per salvare la situazione e si fondevano poi nel robottone Megazord) o la risata stridente della malvagia Rita Repulsa. Ma sicuri di ricordavi veramente tutto sulla mitica serie originale?

1. Tutto era fatto al risparmio
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La forza di un franchise come quello dei Power Rangers è di costare relativamente poco. Infatti si basa sulla serie giapponese Super Sentai, un modello seriale in cui in ogni stagione un gruppo di ragazzi si trasforma in supereroi, ognuno codificato da un colore, per combattere un nemico alieno grazie a arti marziali e robot giganti chiamati zord.

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La prima serie di questo tipo debuttò nel 1975 (e continua a tutt’oggi dopo 41 stagioni), ma fu solo nel 1993 che il ciclo Kyōryū Sentai Zyuranger dell’anno precedente fu adattato nei Mighty Morphin Power Rangers.

Tuttavia l’adattamento non sta solo nelle idee da cui trarre ispirazione, ma ancora più importante nel riutilizzo delle immagini dell’originale nipponico: la produzione americana, infatti, mette assieme i momenti di combattimento e in cui si vedono i mostri originariamente girati in Giappone con le parti in cui ci sono gli attori senza costume che invece sono filmate negli Usa. Se si rivede con attenzione la serie, come nel video qui sopra, si noterà che in certe scene le ambientazioni e le persone che fuggono dalle minacce nemiche sono chiaramente asiatiche.

2. Fu una serie pesantemente criticata
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Nonostante l’enorme popolarità, fin da subito la serie classica non ebbe vita facile con i critici. Molti sottolineavano come incitasse alla violenza i ragazzini a cui era rivolto e ad esempio nel Regno Unito e in altri paesi fu fortemente censurato. Ma accuse più puntuali venivano fatte alla rappresentazione della diversità.

Molto semplicemente i critici fecero notare come fosse svilente il fatto che il Black Ranger Zack fosse interpretato da un attore nero, la Yellow Ranger Trini avesse invece un’interprete asiatica mentre il Pink Ranger fosse ovviamente una ragazza in gonnella. È curioso, fra l’altro, notare come la Yellow Ranger non avesse anche lei la gonna: la spiegazione sta nel fatto che nella serie originale giapponese il Ranger giallo fosse in realtà un maschio, solo negli Usa si sentì il bisogno di aggiungere un’altra componente femminile

Sempre per quanto riguarda il tema della diversità, l’attore David Yost, che nella serie classica interpreta il Blue Ranger Billy e che rimase fino a Power Ranger Zeo, dichiarò di aver abbandonato la produzione in seguito al suo coming out, avendo subito pesanti discriminazioni a riguardo.

3. Gli attori non ebbero grande fortuna
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A metà degli anni Novanta gli attori di Power Rangers godettero di una celebrità senza pari. Eppure, appena abbandonata la serie, finirono ben presto nel dimenticatoio e faticarono molto a trovare altri ruoli di rilievo, spesso ritornando in cammeo nelle stagioni successive.

Austin St. John, il Red Ranger originale, ha lavorato addirittura come paramedico in operazioni militari in Afghanistan e Iraq. Jason David Frank, prima Green e poi White Ranger, ha creato la sua particolare tecnica di arti marziali (lui e la Ranger rosa Amy Jo Johnson, vista anche in Felicity, avranno una piccola parte nel nuovo film). Ma la più sfortunata fu sicuramente Thuy Trang, l’interprete della Yellow Ranger originale, che morì in un incidente stradale nel 2001, a soli 27 anni.

4. C’erano già stati due film
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La pellicola in uscita non sarà il primo adattamento cinematografico. Per sfruttare il successo della serie, infatti, nel 1995 uscì Mighty Morphin Power Rangers: The Movie: il cast originale (con il Red, Yellow e Black ranger sostituiti) deve affrontare la minaccia di Ivan Ooze, un antico dominatore mutante della Terra che soggioga perfino Lord Zedd e Rita Repulsa.

Dopo aver distrutto i Dinozord, costringe i protagonisti a un viaggio extraterrestre che darà loro nuovi poteri e robot (stavolta animali della foresta come orso, lupo e scimmia).

Stranamente la serie ordinaria non risentì della trama del film, ma arrivò agli stessi esiti (e con gli stessi attori) in seguito ad avvenimenti differenti. Al contrario, un secondo film, Turbo: A Power Rangers Movie, uscì nel 1997 per fare da collegamento fra le stagioni Zeo e Turbo, appunto. In seguito tutte le altre serie si avvicendarono senza palesi relazioni l’una con le altre.

5. Ci sono stati 20 sequel
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Dal 1993 a oggi non c’è stato anno in cui non sia uscita una nuova serie dei Power Rangers (ad eccezione del 2010, in cui la Saban riacquisì il franchise dalla Disney e mandò in onda un re-editing della serie originale). Dopo Mighty Morphin e i suoi cicli collegati (Alien Rangers, Zeo e Turbo) ci sono state altre 20 stagioni, ognuna adattamento di una corrispondente versione giapponese, con le proprie ambientazioni, i propri nemici e quasi sempre nuovi cast. Nel corso delle varie storie i rangers sono stati ninja, maghi, viaggiatori nel tempo, poliziotti e molto altro ancora.

Ci sono due episodi in particolare che danno idea dell’estensione di questa saga ma che dimostrano anche come tutti i vari cicli di Power Rangers convivano nello stesso universo. In Forever Red, il nono della stagione Wild Force, tutti i Ranger rossi delle precedenti stagioni si riuniscono per combattere un nemico comune, mentre in Legendary Battle, il finale di Super MegaForce, tutti i Power Rangers storici si ritrovano per combattere l’armata nemica.

Con il prossimo film in uscita nelle sale ci saranno ancora altri Power Rangers da riunire, anche se pare improbabile che questo abbia effetti sulle serie in onda in televisione, tuttavia sono previsti, in caso di successo al botteghino, altri cinque sequel.

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