lunedì, Settembre 16, 2024

Fai, tornano le giornate di primavera

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nisida(foto: via Getty Images)

Il weekend 25-26 marzo è pieno di eventi (dal ritorno dell’ora legale ai 60 anni dei Trattati di Roma) ma per chi ama il paesaggio e la cultura l’appuntamento è con le annuali Giornate Fai di primavera, promosse dal Fondo ambiente italiano (Fai). La manifestazione, lanciata nel 1993, taglia quindi il traguardo della 25esima edizione. In tutto il Paese, in oltre 400 località, saranno tantissimi i luoghi (dai castelli ai giardini, dalle ville agli archivi storici) aperti anche in via esclusiva in cui riscoprire il panorama culturale italiano, grazie anche al contributo dei volontari.

Ci sono ovviamente speciali aperture riservate solo agli iscritti: caso per eccellenza quello di Udine, dove la Torre dell’Orologio di Piazza Contarena sarà aperta alle delegazioni Fai e ai suoi tesserati che avranno quindi l’occasione di ammirare un’opera che risale alla metà del sedicesimo secolo.

Ma sono tanti i beni accessibili, alcuni rientrano tra quelli visitabili tutto l’anno, ma ancora più piacevoli nelle giornate di primavera.

 Se siete a Torino, approfittate per una visita al Museo storico Nazionale dell’Artiglieria: tra i più interessanti al mondo per la storia e le tecnologie militari, piacerà in particolare a chi si interessa alle evoluzioni scientifiche e tecniche in ambito bellico nel passato. Se siete a Ravenna, in città o di passaggio, le giornate di primavera sono un’ottima occasione per scoprire la Biblioteca Classense, che nelle giornate di Primavera apre le porte di spazi restaurati di recente.

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Per genovesi e non, le giornate di primavera sono un ottimo spunto per scoprire L’Albergo dei Poveri, luogo di grande storia e cultura in città e ricco di lasciti delle famiglie nobili.

Tantissime le aperture anche in Centro Italia: nelle Marche, nella splendida Ostra, in provincia di Ancona, porte aperte a Palazzo Pericoli. A Offagna, in uno dei borghi più belli di Italia, meglio fare un salto alla Rocca, che ospita il Museo di Armi antiche ed è simbolo della città.

In provincia di Palermo, a Castelbuono, la tappa è al Castello dei Ventimiglia, per ammirare Cappella Palatina decorata con gli stucchi dei fratelli Serpotta. A Napoli, infine, tappa obbligata all’Isola di Nisida, per scoprire parti non visitabili e a Castel Capuano, uno tra i più antichi castelli della città e simbolo della vita giudiziaria e culturale di Napoli. 

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