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Con oltre 7.500 punti vendita presenti negli Stati Uniti e in 17 paesi, l’azienda è il punto di riferimento degli amanti dei videogame di tutto il mondo. La scelta dell’azienda, nata 33 anni fa a Dallas, in Texas, punta a fronteggiare il calo delle vendite dello scorso anno: -19,3% per il software e -29,1% sul fronte hardware, nonostante il lancio di PlayStation VR e PlayStation 4 Slim.
In realtà, secondo la rivista Fortune, la chiusura dei negozi è stata annunciata più di tre anni fa e riguarderà l’intero anno in corso.
Per il Wall Street Journal, il calo delle vendite è influenzato dai download digitali: sempre più acquirenti preferiscono i giochi in digital delivery e non più quelli su supporto fisico. Di conseguenza, i profitti di quest’ultimo comparto sono scesi, solo nel quarto trimestre del 2016, del 16% e le azioni in borsa del 12%.
La console ibrida Nintendo Switch, invece, ha un ottimo ascendente sulle vendite. Dopo il suo debutto, il tre marzo di quest’anno, in sole 48 ore ha superato le 600.
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000 unità vendute, battendo la console Wii. Quest’ultima aveva raggiunto lo stesso risultato in più tempo, otto giorni. In particolare, il videogioco Breath of the Wild ha superato anche Super Mario 64 per Nintendo 64. Sempre sul fronte Switch, l’azienda prevede di raddoppiare la produzione a 16 milioni di unità per il 2017. Insomma, il vecchio lascia spazio al nuovo: meno negozi tradizionali e più ibrido.
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