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Alcune delle installazioni all’università Statale di Milano per il Fuorisalone 2016
Continuano a crescere le vendite di mobili made in Italy all’estero. L’export, che è stata la salvezza di un comparto altrimenti soffocato dal calo dei consumi domestici, nel 2016 ha raggiunto quota 20 miliardi di euro. Un 2,3% in più di quelli incassati negli stessi mesi del 2015, con un buon avanzamento in Francia, il primo mercato di sbocco, dove l’Italia cresce del 4,9%, negli Stati Uniti (+8,8%) e in Cina (+21,9%). “Oggi la Cina cuba 317 milioni di euro, penso che in due anni possa crescere fino a 600-700 milioni”, spiega Emanuele Orsini, neo-presidente dell’associazione di categoria del settore, Federlegno arredo. “In Italia abbiamo realizzato 9,8 miliardi di produzione, il +3,1% rispetto al 2015 – aggiunge Orsini -. Dobbiamo ringraziare il bonus mobili, che ha salvaguardato 10mila posti di lavoro“.
In Italia legno e arredo danno lavoro a oltre 57mila imprese, di cui circa il 17% si trova in Lombardia, per lo più tra le province di Milano e Monza.
Quest’ultima, con le 2.161 società della filiera del legno e dell’arredo, è la provincia regina del mobile italiano. Circa un divano ogni dieci prodotti lungo la penisola è made in Brianza. E nel complesso, tra mobile in senso stretto e filiera del legno, l’arredamento impiega circa 300mila persone in Italia e muove 40 miliardi di euro di giro d’affari.
A questo bilancio a nove zeri va aggiunta un’altra voce di guadagno, che vale almeno un assegno a sei zeri: il Salone del mobile di Milano. La fiera del design per eccellenza, giunta al 56esima edizione (aprirà il prossimo 4 aprile), è una calamita per 300mila visitatori, tanti quanti gli addetti dell’industria del legno-arredo. Sono attesi duemila espositori nei padiglioni dell’arredo, 650 designer nel Satellite, dedicato ai giovani, 454 alla biennale dell’illuminazione Euroluce e 92 nell’area dell’ufficio “Workplace 3.0”. Il Salone del mobile si esporta, a Mosca e Shanghai, e Orsini non esclude un altro appuntamento itinerante. “Riceviamo parecchie pressioni dall’esterno per andare negli Stati Uniti – commenta – e stiamo facendo un carotaggio in Sudafrica“.
I mobili da ufficio hanno fatto incassare alle aziende italiane 1,22 miliardi nel 2016, il 7,5% in più dell’anno precedente. Da sesti “gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato“, indicano i dati di Federlegno arredo, con un balzo del 179% in un anno dovuto ai grandi ordini delle commesse. Niente di più facile che quest’anno gli Usa tornino al loro posto nella classifica internazionale delle vendite. Anche l’industria dell’illuminazione ha dato buoni risultati: 2,18 miliardi, con acquisti in crescita in Spagna, Svizzera ed Emirati Arabi.
Il design, però, muove anche una macchina di eventi che nella Settimana del Salone del mobile trova il suo culmine. Per Milano e la Lombardia la fiera e il Fuorisalone (ossia il calendario eventi che si svolgono fuori dalla fiera, 1.187 con due quartieri in più, Isola e Cadorna) hanno generato l’anno scorso un indotto da 220 milioni di euro, di cui hanno beneficiato hotel, ristoranti e negozi. La Camera di commercio ambrosiana ha calcolato che circa 170 milioni è il giro d’affari dei soli alberghi, 19 milioni quello per il vitto (pranzi, cene, aperitivi e colazioni) e altri 20,5 milioni si spendono in shopping. In media a Milano le camere d’albergo di lusso sono occupate al 65%, ma con il Salone il tasso sale all’88%. A questo conto va aggiunta l’accoglienza di Airbnb. L’anno scorso 24mila persone hanno trovato un alloggio a Milano nella settimana del mobile sul sito di home sharing.
L’ultimo fonte di guadagno del mobile italiano sono i brevetti. I dati del Registro europeo dei brevetti dimostrano che l’anno scorso Milano e Monza erano seconde in Europa per numero di idee depositate, dietro alla provincia olandese dello Zuidoost-Noord-Brabant. “Al terzo posto si colloca la provincia dello Wiltshire in Gran Bretagna e al quarto Herford in Germania – si legge in un’elaborazione della Camera di commercio di Milano -. Seguono l’austriaca Rheintal-Bodenseegebiet, Stoccolma, Bielefeld in Germania e ottava Como, che precede altre province tedesche e la Côte-d’Or francese”.
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