lunedì, Settembre 16, 2024

Ai confini della realtà, 5 episodi da (ri)vedere

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C’è una quinta dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce; è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità; è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell’immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi… Ai confini della realtà“. Gli appassionati ricorderanno senz’altro l’intro, ripetuto a ogni episodio, di una delle serie tv più belle e suggestive di sempre: The Twilight Zone, o come è conosciuta da noi in Italia, Ai confini della realtà.

Questa serie antologica, che ha aperto la strada a serie odierne come Black Mirror, è nata dalla mente di Rod Serling e andò in onda in America per ben cinque anni, in prima serata sulla Cbs.

Per la televisione dell’epoca si tratta di una vera e propria rivoluzione, mai prima d’ora erano stati proposti in prima serata programmi a tema fantascientifico. In realtà i 156 episodi della serie classica (ci furono negli altri altre due serie di Ai confini della realtà, una negli anni Ottanta e una nei primi Duemila) furono molto di più che semplici racconti fantascientifici perché proposero – partendo dal racconto di persone normali le cui vite venivano sconvolte dal contatto con l’ignoto – temi importanti come il razzismo, la xenofobia, le conseguenze psicologiche del clima di guerra fredda che si stava vivendo in quegli anni.

Riflettendo sulle problematiche del presente in chiave fantascientifica, gli episodi erano noti anche per i loro switching ending, finali caratterizzati da un colpo di scena che ribaltava il punto di vista dello spettatore e il significato dell’intero racconto.

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Il 14 aprile 2017 saranno passati ben 55 anni dalla messa in onda italiana del primo episodio della prima stagione di Ai Confini della Realtà. Era il 1992 e la Rai decise di trasmettere negli anni la prima, la seconda e la quarta stagione. Per qualche oscuro motivo la quarta stagione arrivò nelle tv italiane solo negli anni Ottanta, mente la quinta è stata mandata in onda solo due anni fa, su Rai4. Nel frattempo però la serie era diventata un vero e proprio cult, e gli appassionati avevano già trovato il modo di vedere tutti gli episodi di tutte le stagioni.

Per celebrare l’anniversario italiano della serie abbiamo scelto cinque tra i migliori episodi dello show, da vedere o rivedere. Tranquilli, vi raccontiamo solo l’inzio di ogni puntata, poi indichiamo con [SPOILER] dove fermarvi per non saperne di più e con [FINE SPOILER] quando riprendere a leggere.

1. Incubo a 20mila piedi
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Titolo originale: Nightmare at 20.000 feet. Si tratta del terzo episodio della quinta e ultima stagione, che negli Usa andò in onda l’11 ottobre del 1963, e in Italia rimase in edito fino al 2007, quando la serie fu doppiata per l’uscita del dvd.

Racconta la storia di Bob Wilson, interpretato da William Shatner conosciuto soprattutto per essere stato il Capitano Kirk nella serie classica di Star Trek, andata in onda dal 1964 al 1966 –, un venditore che per la prima volta dopo un crollo nervoso avvenuto sei mesi prima, si trova su un aereo. Durante il viaggio vede sull’ala un gremlin, che però sparisce ogni volta che Bob dà l’allarme e cerca di mostrarlo a qualcuno dell’equipaggio o agli altri passeggeri. [SPOILER] Iniziando a dubitare della propria sanità mentale Bob è comunque deciso a fare qualcosa. Ruba così la pistola a un poliziotto, e riesce ad aprire il portellone d’emergenza e sparare al mostro. Subito fermato dall’equipaggio all’atterraggio viene portato via in camicia di forza. Ma l’ultima scena mostra dei segni d’artigli sull’ala e sul motore dell’aereo [FINE SPOILER].

Viene da chiedersi, chi sono i veri folli?

2. Tempo di leggere
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Molti degli episodi dello show sono noti proprio per il loro finale amaro, ma il finale di Tempo di leggere (titolo originale Time Enough at Last) rimarrà nella storia per essere uno dei più crudeli in assoluto. E forse è proprio questa ingiustificata crudeltà ad averlo reso uno dei più belli della serie, e il preferito di Serling stesso.

La storia, raccontata nell’ottavo episodio della prima stagione, è quella di Henry Bines, un impiegato di banca con la passione per la lettura che non ha mai tempo per leggere a causa della moglie e del capo, che in qualche modo riescono sempre a intralciare il suo relax. Per avere qualche momento di calma in pausa pranzo si rinchiude nella cassaforte della banca dove lavora e trascorre il break leggendo libri. Un giorno, uscendo dalla cassaforte, scopre di [SPOILER] essere l’unico apparente sopravvissuto di un attacco nucleare. Nonostante il terribile scenario, vagando nella città desolata si ritrova davanti a una biblioteca piena di libri: finalmente avrà a disposizione tutto il tempo che vuole per leggere. Ma mentre felice ha scelto il suo primo libro e si appresta a leggerlo, gli occhiali da vista gli cadono e si rompono, lasciandolo cieco in un mondo in cui avrebbe tutto il tempo per leggere, ma senza possibilità di farlo [FINE SPOILER].

L’episodio sembra la dimostrazione della legge di Murphy.

3. L’autostoppista
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Il sedicesimo episodio della prima stagione, in originale The Hitch-Hiker, è tratto da un radiodramma presentato per la prima volta nello show radiofonico condotto da Orson Welles, che a sua volta si era ispirato al racconto di Lucille Fletcher, sceneggiatrice e scrittrice statunitense.

Nella versione televisiva Serling decise di cambiare il sesso del protagonista, che divenne così una donna, interpretata dalla giovane Inger Stevens.

Nan Adams è una giovane venditrice che sta compiendo un viaggio cost to cost in auto, diretta da Manhattan a Los Angeles. Durante il primo tratto di strada ha un incidente dalla quale esce illesa. Il resto del viaggio è però permeato da un’atmosfera d’angoscia soprattutto perché a ogni fermata Nan incrocia sempre lo stesso autostoppista, che gli altri sembrano invece non vedere. [SPOILER] Sempre più in ansia decide di telefonare alla madre, avviene così la terribile scoperta: la madre della ragazza è ricoverata in ospedale a seguito di un crollo nervoso avuto dopo aver saputo della morte della figlia in un incidente automobilistico. Nan realizza così di essere in realtà morta, e che l’autostoppista altri non è che la morte stessa, pazientemente in attesa che lei realizzi cos’è davvero accaduto [FINE SPOILER].

4. Servire uomo
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Il colpo di scena finale di questo famoso episodio della terza stagione, To Serve Man, è tutto racchiuso all’interno del titolo: Servire l’uomo.

Siamo in piena guerra fredda quando in varie parti del pianeta atterrano i Kamaniti, alieni altissimi dalla testa deforme. Possono comunicare con gli umani per via telepatica e sembrano venire in pace. Uno di loro si mette in contatto con le Nazioni Unite e dichiara le intenzioni del suo popolo: sono arrivati sulla Terra per condividere con la razza umana le loro avanzate tecnologie. Dopo un interrogatorio telepatico l’alieno torna nel suo Pianeta lasciando solo un libro in lingua aliena. Ben presto il titolo del libro viene tradotto, è Servire l’uomo e sembra confermare le buone intenzioni degli alieni. [SPOILER] La Terra inizia così a organizzare viaggi verso il pianeta dei Kamaniti, descritto come un vero paradiso. Qualche tempo dopo la Guerra fredda è ormai terminata e i viaggi verso il Pianeta alieno sono ormai la normalità… almeno finché anche il resto del libro viene tradotto: si tratta in realtà di un ricettario, e gli umani non sono altro che gustosi ingredienti della dieta dei Kamaniti [FINE SPOILER].

L’episodio, esplicitamente politico, traduceva le paure non espresse di quegli anni.

5. È bello quel che piace
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Il sesto episodio della seconda stagione, The Eye of the Beholder, è così fondamentale per la storia dello show che ne venne realizzato un reboot per la serie revival del 2003.

Tutto si svolge all’interno di un’ospedale dove una ragazza si è sottoposta a un complicato intervento di chirurgia estetica. Quasi per tutta la durata dell’episodio il viso della ragazza è coperto da pesanti bende e intorno a lei dottori e infermiere – di cui vediamo solo le ombre e le mani – si dicono preoccupati per il suo destino. Scopriamo così che non si tratta della prima operazione a cui la ragazza ha dovuto sottoporsi e se anche questa non andrà a buon fine dovrà andare in esilio [SPOILER], confinata in un posto dove dovrà vivere assieme ad altri come lei, cioè troppo ripugnanti per stare in mezzo alle persone normali. A fine puntata la ragazza viene liberata dalle bende, si sentono urla di paura e commenti di disgusto: il suo volto non è cambiato. Finalmente la vediamo, è una bellissima donna… ma quelli che la circondano sono mezzi uomini e mezzi maiali [FINE SPOILER].

Un’amara riflessione sul concetto di normalità.

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