venerdì, Febbraio 7, 2025

Honor 8 Pro, la prova

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L’ultimo dispositivo della casa cinese è il più potente mai uscito dai suoi stabilimenti, ma anche il più costoso e ingombrante

Prezzo: 549 euro | Voto: 8 | Maggiori informazioni: Honor

È da diverso tempo ormai che Honor, marchio sussidiario di Huawei, ha fatto la sua comparsa in Italia, conquistandosi la simpatia dei suoi clienti grazie a dispositivi dal rapporto qualità prezzo sempre elevato. Con il suo ultimo smartphone il gruppo cinese ha deciso di abbandonare parzialmente questa strada, e di spingere al massimo il comparto delle specifiche tecniche badando meno al prezzo finale, che ne esce maggiorato rispetto a quello proposto per tutti gli altri telefoni del produttore: il risultato è Honor 8 Pro.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Caratterizzato da un mega display da 5,7 pollici di diagonale, il phablet di casa Honor è molto simile nel look al fratello minore Honor 8, del quale rappresenta un’evoluzione. Davanti la somiglianza è ineccepibile; dietro, vuoi per la disposizione della fotocamera, vuoi per l’uso del metallo anziché del vetro, ricorda neanche troppo vagamente la linea iPhone. Il risultato, anche se non sprizza di personalità, è comunque più che gradevole: Honor 8 Pro è costruito con la massima cura, sottile (appena 6,97 millimetri, senza obiettivi delle fotocamere che sporgono indebitamente) e resistente.

Non è per niente maneggevole: da bravo phablet, usarlo con una mano è pressoché impossibile.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Ingombrante ma elegante, dentro l’8 Pro vanta una delle piattaforme hardware più avanzate in circolazione. Il già citato display è una unità LCD da 1440 x 2560 pixel di risoluzione, di qualità molto alta e capace di visualizzare i contenuti a una luminosità massima utile anche sotto il sole di primavera.

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Anche processore e memoria sono da primi della classe: il SoC Kirin 960 è preso direttamente da quello del telefono portabandiera della casa madre, Huawei P10, e la RAM arriva fino a 6 GB. Il risultato è in grado non solo di condurre alla perfezione il sistema operativo Android Nougat e tutte le app all’interno senza alcun tipo di singhiozzo o rallentamento, ma è pensato anche per gestire videogiochi e realtà virtuale senza sforzi.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Tra le chicche che caratterizzano Honor 8 Pro c’è infatti una custodia che si trasforma in visore VR. La soluzione adottata dagli ingegneri non è niente di paragonabile in termini di comodità a prodotti come Gear VR, ma è supportata da componenti hardware in grado di tenere botta anche nei mondi virtuali più complessi, e per pucciare i piedi in questa tecnologia è più che sufficiente. C’è solo da sperare a questo proposito che Honor e Google riescano a trovare un accordo per far entrare Honor 8 Pro nel novero di gadget compatibili con l’ecosistema Daydream in fase di costituzione presso Mountain View.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Nelle operazioni di tutti i giorni però il gadget non ha bisogno d’altro per dare il massimo. Android Nougat infatti è condito con l’interfaccia grafica EMUI 5.1, una modifica del software Google finalmente completa, piacevole e poco invasiva. Da un meticoloso risparmio energetico per arrivare alla gestione dei permessi delle app, la nuova EMUI permette di addentrarsi nei meandri del sistema operativo senza disorientare gli utenti ma è anche capace, all’occorrenza, di mantenersi pura e semplice. Tra potenza del processore, definizione del display e ottimizzazione del sistema operativo, l’esperienza che ne risulta è di primo livello: il phablet cinese non sarà rifinito e pregiato come gli avversari di fascia suprema dal punto di vista del design, ma in quanto ad affidabilità non è secondo a nessuno.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Anche lato extra, Honor 8 Pro migliora in tutto le prestazioni del fratello minore e si mantiene a livelli di eccellenza. L’emettitore di raggi infrarossi resta ben presente sulla scocca; la batteria a bordo, nonostante lo spessore del gadget, è da ben 4000 mAh e in grado di reggere con un po’ di oculatezza quasi due giorni di autonomia, mentre la memoria interna da 64 GB dà modo di archiviare l’impossibile prima di esaurirsi, e può contare sul supporto di una eventuale scheda microSD da inserire al posto della seconda SIM. Solo il sensore per le impronte digitali si è fatto inspiegabilmente meno utile: veloce e preciso come quello su Honor 8, qui però non integra l’utile tasto smart, che sul predecessore poteva essere associato fino a 3 scorciatoie o app.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Lato fotocamera, infine, i miglioramenti sono dovuti al software e alla capacità del processore. A bordo del telefono infatti c’è lo stesso doppio sensore Sony IMX286 da 12 megapixel di Honor 8, che però qui ha decisamente una marcia in più. Intanto le due fotocamere, un in bianco e nero e l’altra a colori, sembrano lavorare meglio nell’unire i dettagli catturati dalla prima al quadro d’insieme catturato dalla seconda; inoltre è finalmente possibile utilizzare esclusivamente il sensore monocromatico per scattare foto in bianco e nero ricche di definizione e dettagli; infine i filmati possono essere ripresi in 4K. Restano identici la miriade di modalità speciali (alcune utili, come l’apertura ampia e la messa a fuoco a posteriori, altre meno) e la possibilità di scattare in modalità manuale e salvare le foto in formato RAW, che rendono la fotocamera versatile e appetibile anche per gli smanettoni.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Sapevamo che il phablet Honor sarebbe stato il migliore mai uscito dagli stabilimenti del gruppo, e la nostra prova lo conferma. Affidabile e forte di un’autonomia fuori dal comune, Honor 8 Pro ha anche potenza da vendere per fare felici tutti gli appassionati di gadget ipertrofici (nelle dimensioni e nelle specifiche tecniche). Al prezzo al quale è proposto poi si gioca tranquillamente il posto con gli avversari di 100 o addirittura 200 euro più costosi, rispetto ai quali è meno pregiato nel look e nella dotazione di optional d’impatto, ma ugualmente concreto. Non si può comunque consigliare a tutti: il costo, per quanto competitivo, è elevato, e le dimensioni non vanno sottovalutate — per apprezzare Honor 8 Pro ci vogliono mani grandi (o esigenze particolari) e una certa disponibilità economica.

(Foto: Lorenzo Longhitano)(Foto: Lorenzo Longhitano)

Wired
Hardware potente, software ottimizzato, prezzo interessante

Tired
L’interfaccia grafica EMUI, per quanto comoda, potrebbe non andare a genio a chi è abituato ad Android

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