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Il report sottolinea infatti un boom settoriale di notevole portata per le donne: +67% di user experience designer, +60% di chief technology officer (CTO) e +40% di web developer. Questa tendenza positiva si scontra però con un impatto ancora marginale sulla forza lavoro rispetto ai colleghi uomini. Il caso più evidente si registra per il ruolo di CTO: nonostante l’incremento femminile del 60% in un anno, il rialzo sul totale è stato comunque minimo: dal 3% al 5%. Un rapporto di presenze femminili di 1 a 20 rispetto a quelle maschili che segnala quanto, benché tracciata, la strada sia ancora lunga da percorrere.
Un’indagine svolta da Net Consulting per l’azienda di software Ca Technologies ha però rilevato un cambio di tendenza per le imprese ICT nei parametri di assunzione, sottolineando come, su un campione di 60 aziende italiane, il 52,8% abbia sviluppato politiche di pari opportunità volte a ridurre il gender gap. La quasi totalità delle risorse umane (ben il 95%) vede inoltre un valore aggiunto prezioso nell’assunzione di donne, nonostante la presenza di ancora molti ostacoli.
Sempre più aziende puntano dunque sull’expertise e sulla passione femminile, come dimostrano le tante iniziative che mettono al centro le ragazze e le loro competenze. E’ questo il caso di Smart Girls, Smart City hackathon, organizzato da Talent Garden e promosso da Lenovo, società leader nel comparto PC e tablet a livello mondiale e da sempre impegnata nell’empowerment al femminile nel mondo della tecnologia – dimostrato anche dal fatto che Lenovo ha uno dei tassi di presenza di manager donne tra i più alti del settore, del 34%. L’evento del 28 aprile mira allo sviluppo di progetti per individuare un modello di città più sostenibile e a misura di donna, facendo leva sulle competenze tecniche delle partecipanti (sviluppatrici, esperte di marketing, UX Designer, etc).
L’evento si inserisce nella più ampia iniziativa #STEMintheCity, promossa dal Comune di Milano per tutto il mese di Aprile e volta alla creazione di un forte movimento di opinione per sostenere la formazione delle ragazze nelle cosiddette “scienze dure” (Science, Technology, Engineering e Mathematics). Tantissime le scuole e le università coinvolte, nonché attori nazionali ed internazionali, in un panorama italiano che è ancora molto lontano dagli standard di occupazione europei (solo il 31,2% delle donne ricopre infatti posizioni tecnico-scientifiche, contro il 68,9% di uomini).
L’obiettivo comune è dunque quello di scardinare gli stereotipi di genere e di mettere al centro dell’agenda la formazione femminile in tutti quei campi che la trasformazione digitale sta, di fatto, rendendo strategici e necessari per lo sviluppo delle imprese e di un intero Paese.
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