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Il disegnatore indonesiano Ardian Syaf è stato licenziato dalla Marvel Comics dopo aver inserito di soppiatto riferimenti politici e religiosi in un albo degli X-Men. Ecco altre storie di rotture improvvise tra case editrici e autori di comics
Scandalo nel mondo dei fumetti Made in Usa. Ardian Syaf, disegnatore indonesiano cui erano state affidate le matite della nuova serie X-Men Gold (Marvel Comics), ha inserito dei messaggi (non troppo) occulti nelle vignette del primo albo. I riferimenti sono alla controversa interpretazione del versetto 5:51 del Corano, che vieterebbe secondo alcuni la votazione ed elezione di politici non musulmani. Basuki Purnama, governatore di Jakarta di origini sino-indonesiane e di fede cristiana, ha contestato pubblicamente questa interpretazione, scatenando il 2 dicembre un’ondata di proteste da parte dei conservatori.
Ebbene, nel primo numero di X-Men Gold si legge chiaramente il numero 212, che farebbe riferimento appunto al 2 dicembre, nonché un tendone con scritto Jewlery in cui le lettere Jew (ebreo) sono adiacenti alla testa di Kitty Pride, nota X-Men di fede ebraica. Ma il messaggio più evidente e inequivocabile è nella maglietta indossata da Colosso, recante la scritta Qs 5:51, in riferimento al versetto del Corano.
Il messaggio politico e religioso è sfuggito agli editor della Marvel, ma non ai lettori, che hanno subito condiviso il vero significato di numeri e sigle altrimenti poco chiari. Inutile dire che la casa editrice, da sempre sensibile a qualsiasi richiamo politico nei suoi fumetti e impegnata in una politica progressista di apertura alla diversity (anche religiosa), non ha digerito l’iniziativa di Syaf e ha licenziato in tronco il disegnatore, annunciando sin d’ora che provvederà a rimuovere tutti i riferimenti incriminati dalle future ristampe di X-Men Gold.
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La carriera di Syaf, probabilmente, giunge così a una fine ingloriosa. Ma quello del disegnatore indonesiano non è certo un caso isolato: nella gallery abbiamo raccolto altre 9 storie simili di fumettisti licenziati in tronco e inaspettatamente (alcuni a ragione, altri a torto, altri ancora con un lieto fine).
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