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(foto: Lapresse)
Il 30 aprile andranno in scena le primarie del Partito democratico, per l’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale: una giornata decisiva che dovrà indicare il nuovo corso di un partito che negli ultimi mesi ha vissuto momenti complessi e anche una scissione, con addii eccellenti e recriminazioni.
Per chi vuole chiarirsi le idee a pochi giorni da un voto importante, e aperto a tutti, il 26 aprile è la giornata giusta: i tre candidati alla corsa per la segreteria si affrontano infatti in un confronto in diretta, che andrà in scena stasera, alle 21:15, su Sky Tg24 Hd. Confronto visibile non solo per gli abbonati, ma anche in chiaro, sul digitale terrestre, su SkyTg 24 e su TV8, oltre che in streaming su sito, app e canali social della testata.
Duello quindi all’americana per l’ex presidente del Consiglio e già segretario Matteo Renzi, Andrea Orlando, attuale ministro della giustizia, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Per chiarire la loro idea di partito e di paese avranno a disposizione il canonico minuto e mezzo e tre volte la possibilità di replicare ma in 30 secondi.
Non mancheranno nemmeno le domande incrociate tra i candidati, quelle dei supporter degli avversari e poi un appello finale.
Quale mozione prevarrà? Per Matteo Renzi, il Pd deve farsi portatore di un “riformismo empatico e popolare”, rivendicando la “fatica della costruzione di scelte democratiche” e di un “compromesso possibile”. Pd, insomma, come baluardo contro i populismi e le risposte facile ma in ascolto dei bisogni del Paese.
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Per Andrea Orlando, il grande tema, tra i molti, “è la divisione”, intesa non solo come diseguaglianza, ma come “nuova questione democratica”. Secondo Orlando, c’è un’Italia dove tanti universi paralleli convivono ma senza sapere nulla l’un dell’altro: il referendum “ci ha sbattuto in faccia la radiografia di quelle divisioni”: l’obiettivo insomma è ricucire il tessuto e le distanze. Per Michele Emiliano, infine, deve prendere corpo “un nuovo progetto di coesione sociale e nazionale” rappresentato dal Pd: partito che quindi deve tornare a essere militante e non percepito come partito dell’establishment.
Si vedrà, anche al confronto, quale modello prevarrà e riuscirà, dialetticamente, a convincere il pubblico.
Il tempo stringe anche per quanto riguarda gli aspetti procedurali: le primarie infatti sono aperte anche ai cittadini e alle cittadine italiane che abbiano compiuto sedici anni: in questo ultimo caso, infatti, la registrazione (sul sito dedicato alle primarie Pd) è obbligatoria entro le 12 di giovedì 27 aprile. Stesso discorso, su registrazione,e tempi, anche per i cittadini Ue residenti in Italia che vogliono votare, o quelli di Paesi non Ue con permesso di soggiorno, o per gli elettori fuori sede.
Diverso il caso invece dei cittadini italiani iscritti alle liste elettorali e che votano pure in sede: nel loro caso ci si può registrare direttamente al seggio.
Possibile anche il voto telematico, per i cittadini residenti all’estero: in tal caso, ci si registra sempre online, entro le ore 24 del 28 aprile.
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