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Una delle delegazioni più simpatiche quest’anno al Far East Film Festival (se non contiamo la spumeggiante Mattie Do dal Laos con il suo Dearest Sister) è stata quella del team del sorprendente film horror taiwanese Mon Mon Mon Monsters, formato dal regista e scrittore Giddens Ko, l’attrice Eugenie Liu e la produttrice Angie Chai.
Il film, che si svolge in una high school ed è un’allegoria del bullismo e dei suoi effetti, alterna forti tinte dark ad una comicità piuttosto dissonante ed ha ricevuto molti consensi dal pubblico in sala.
Abbiamo incontrato il terzetto, di un contagioso buon umore, per scoprire, dietro le quinte, qualcosa in più su questa bizzarra e originale opera.
Il regista Giddens Ko si autodefinisce subito uno “scrittore che ogni tanto fa un film“. Ha infatti al suo attivo vari romanzi di successo e alcuni sono diventati film come il suo You Are the Apple of My Eye del 2011, una classica e solare high school romance di enorme successo in patria. “In questo caso però – puntualizza Ko – per la prima volta non ho usato un mio romanzo ma ho creato una sceneggiatura originale perché sentivo che questo era un lavoro diverso e aveva bisogno di un percorso diverso“.
“C’è effettivamente un cambio di tono molto radicale dai mie precedenti lavori. You Are the Apple of My Eye è stato scritto e prodotto in un momento della mia vita positivo e spensierato, ma in questi ultimi anni ho attraversato un periodo molto difficile e problematico e scrivere Mon Mon Mon Monsters mi ha aiutato, è stato il mio percorso di guarigione“. Non stupisce che il film sia il prodotto di un doloroso percorso interiore. Mon Mon Mon Monsters, infatti, in modo irriverente e a volte farsesco, affronta dei disagi adolescenziali molto seri, e pur essendo spesso comico è in realtà intriso di dolore.
Ko ha avuto la geniale trovata di inserire nella storia due feroci mostri mangiatori di uomini per catalizzare l’attenzione sulle dinamiche di branco, etica, colpa e redenzione. “Il film ha bisogno di un mostro cattivissimo, per mettere in luce i veri mostri. I mostri del mio film hanno un’etica nella loro mostruosità che li tiene al di sopra degli altri personaggi. In questo film ho introdotto degli elementi irreali e surreali per poter parlare meglio di una realtà importante“. Il bullismo è la realtà importante a cui Ko si riferisce e purtroppo anche i condizionamenti del gruppo che possono spingere la vittima a diventare a sua volta tormentatore.
Ko ringrazia più volte la sua produttrice per l’opportunità di ‘redenzione’ che gli ha offerto. Angie Chai, la produttrice, ci racconta ridendo che è stata un po’ raggirata da Ko. “Quando mi ha approcciato per Mon Mon Mon Monsters, mi ha detto che sarebbe stato un film low budget, addirittura girato da smartphone. Conoscendo il grande talento di Ko, ho accettato volentieri pensando che oltre all’ottimo prodotto avrei anche avuto un buon profitto. Ma Ko ha cambiato idea molto presto e abbiamo finito per spendere 30 volte il budget iniziale. Ma mi sono fidata di lui e ne è valsa la pena!“. Lo può ben dire: Mon Mon Mon Monsters, oltre ad essere un film fresco, originale e brillante, è anche tecnicamente raffinato e molto moderno.
L’affiatato gruppetto si è poi avviato alla conferenza stampa, moderata da Kevin Ma (una vecchia conoscenza dei ‘netizen’, ora webmaster di Asiaincinema.com e collaboratore del FEFF), dove Giddens Ko ha parlato ai ragazzi delle scuole di cinema, confessando che come prossimo progetto vorrebbe realizzare un finto musical. Cosa intendesse per ‘finto’ non era molto chiaro a nessuno, ma a questa rivelazione la produttrice ha dato il suo appoggio incondizionato ed Eugenie Liu si è fatta assicurare una parte. E con la promessa di presentarlo a Udine in un paio di anni i tre ospiti si sono congedati.