martedì, Ottobre 8, 2024

Toyotarō: “Il mio amore per Dragon Ball è lo stesso di quand’ero bambino”

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Ospite del Napoli Comicon, l’erede del grande Akira Toriyama ci ha parlato del suo lavoro. E di cosa potrebbe succedere al prossimo Torneo del Potere

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Con il nome di Toyble debuttò nei primi anni del decennio scorso disegnando Dragon Ball Af, manga non ufficiale e oggi disconosciuto. Eppure fu per quella passione giovanile che Toyotarō arrivò al cospetto del maestro Akira Toriyama, uno dei mangaka più incisivi degli ultimi 50 anni, e da lì nella corte del suo Dragon Ball, l’universo multimediale che in Giappone vanta un culto pari, se non superiore, a quello di Gundam. E che nel mondo è fra i franchise più proficui di sempre, roba da trovar paragoni solo in Star Wars, con diverse serie animate, una ventina di adattamenti cinematografici, gadget a profusione e anche una pletora di videogiochi dedicati, del cui più recente, Dragon Ball Xenoverse 2, è da qualche giorno disponibile l’ennesimo dlc anche in Italia.

Indicato da Toriyama in persona come il suo erede naturale, oggi Toyotarō è il disegnatore ufficiale del manga Dragon Ball Super, nonché character design della serie a partire dalla saga della Sopravvivenza dell’Universo. I suoi nuovi lavori sono disponibili in Italia dalla scorsa settimana per Star Comics.

Per questo l’abbiamo incontrato in questi giorni al Napoli Comicon, dove Toyotarō è fra gli ospiti principali.

Come si passa da essere un fan di Dragon Ball a una delle eredità più pesanti della storia del fumetto giapponese?

“Non cambiando mai quel che si prova per la saga, che nel mio caso è amore; è questo sentimento a legarmi a Dragon Ball fin da quando ero bambino. Ben diversa è la responsabilità, se non altro quella che percepisco io: oggi il mio lavoro raggiungere i fan, che sono numerosissimi, porta loro un messaggio.

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Vorrei non tradirli; mi impegno al massimo per mantenere fede allo spirito originale della saga”.

Non rischia di trasformarsi in una gabbia espressiva?

“Se non deludere il pubblico fosse l’unico obbiettivo ne verrebbero meno altri due, per me altrettanto importanti: divertirsi ed essere divertenti. Lavoro affinché ogni mia tavola lo sia e questo lascia molto margine alla creatività e all’espressività personali”.

Mi risulta Toriyama abbia un ruolo attivo nei suoi confronti, giusto?

“Non solo nei miei: supervisiona ogni storyboard relativo all’universo di Dragon Ball”.

Qualche tempo fa l’ha indicata come il mangaka più fedele alla sua opera e al suo tratto. Ha addirittura detto che lei, oggi, possiede una dinamicità che lui sostiene di aver perso; contestualmente l’ha spronata a esprimersi più liberamente, dichiarando che sarebbe molto curioso del risultato. Come l’ha presa?

“Lasciandomi andare. E non nascondo che sebbene, per un fan come me, sia grandioso avere l’approvazione di Toriyama in persona sui disegni più tradizionali, alcune delle mie più grandi soddisfazioni derivano dal vedergli approvare le mie idee originali: nuove mosse, nuove espressioni. E qualcos’altro in futuro”.

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A partire dall’arco narrativo rinominato Saga della sopravvivenza dell’Universo, lei è character design di Dragon Ball Super. Come ha lavorato ai personaggi e come ci si rapporta a figure tanto riconoscibili?

“È stato un lavoro improbo, soprattutto per il tempo dedicato alla creazione degli Dei della Distruzione. Per chi non lo sapesse, è bene spiegare che contrariamente al nome, gli dei non sono dal punto di vista narrativo la nemesi degli eroi, e per questo non possono avere troppo risalto, ma a un tempo era necessario fossero figure carismatiche e dignitose.

“Il bilanciamento di queste esigenze, il loro equilibrio, è quello che mi ha richiesto più tempo per essere espresso. In più è attraverso la caratterizzazione molto marcata delle diversità fra i personaggi che ho tentato di esprimere la vastità dell’Universo. E il nostro Universo è davvero ampio.

“Ecco, in generale è con questa attenzione che mi avvicino ai personaggi di Dragon Ball. I loro tratti esprimono mondi”.

Conosce e segue i fumetti occidentali?

“Più che i fumetti, apprezzo molto il modo di lavorare della Disney e il suo saper architettare storie con un approccio non solo multimediale, ma anche cross mediale. Motivo per cui, fra le sue produzioni, quella che mi impressiona maggiormente è Star Wars“.

Dragon Ball è stato un esempio ante litteram anche in questo senso: il suo universo è stato raccontato su carta, quindi in tv e con una serie vastissima di videogiochi, merchandise e opere correlate.

“Quella che chiamo media-mix è di certo una strategia efficace. Non solo perché dà la possibilità di espandere a dismisura gli universi narrativi, ma anche perché intercetta un numero crescente di fan e li porta da una piattaforma a un’altra. Come posso non essere contento di qualcosa in grado di aumentare le persone che seguono il mio lavoro?”.

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Questo cambia il suo modo di disegnare o, che le risulti, quello di sceneggiare Dragon Ball Super?

“Direi di no. Per me la priorità è il manga. Non posso dire di essere influenzato dai tanti canali espressivi, o da come il fumetto verrà successivamente adattato”.

A proposito, e conosce qualche autore italiano?

“A onor del vero nessuno prima di arrivare a Napoli; in questi giorni mi hanno però presentato Zerocalcare, Roberto Recchioni, Giacomo Bevilacqua, Sio, Mirko Andolfi e Riccardo Ferri. E mi hanno regalato i loro libri. Li sto sfogliando adesso e mi stanno piacendo molto”.

Qual è la differenza più evidente fra il suo approccio e quello degli autori italiani?

“Ho avuto l’impressione che in Italia si dedichi una grande attenzione alla bellezza dell’immagine, all’eleganza figurativa, alla composizione delle tavole. Sarà il vostro celebre background artistico, tant’è: come in molte altre cose che fate, si percepisce una sensibilità estetica spiccata.

“In Giappone non è da escludere che un disegnatore mediocre diventi famoso: se la storia che racconta è buona, troverà tanti lettori pronti a farsela raccontare e a prescindere dai disegni”.

C’è un fumetto giapponese che in questo momento la sta impressionando?

“Senza dubbio, My Hero Academia [sempre per Star Comics, ndr]”.

Ci anticipi qualcosa di Dragon Ball Super.

“Posso dire solo questo: non crediate di conoscere gli schieramenti definitivi del Torneo del Potere imminente. Anche se sono già stati svelati”.

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