Il grande rammarico di Alitalia: a chiusura dell’assemblea degli azionisti e del successivo consiglio di amministrazione riunitisi oggi, esprime in una nota ufficiale «grande rammarico» dopo «l’esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della società. I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell’azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro, attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale. I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti. Il consiglio di amministrazione, riunitosi al termine dell’assemblea, preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno del supporto dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. I voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista».
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