sabato, Febbraio 8, 2025

Kindle e Kobo, dove sta andando il mercato degli ereader

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Qualche anno fa sembrava che l’industria editoriale fosse a un bivio le cui conseguenze sarebbero state radicali se non apocalittiche: da una parte gli editori tradizionali che faticavano a trovare uno sbocco digitale, dall’altra le nuove imprese con i loro ereader rivoluzionari. Sebbene molte cose siano cambiate nel frattempo, lo scontro di due culture raccontate come diametralmente opposte non ha avuto grandi risultati, se non quello di cambiare le abitudini di lettura.

Ma anche lì, dove molti prevedevano un’alternativa inconciliabile, stiamo andando incontro a una integrazione sempre più forte di due modalità di lettura che in realtà possono convivere serenamente: sulla carta e con gli ebook. Semmai il problema è come attirare o conservare un numero notevole di lettori. Abbiamo dunque chiesto ai responsabili di due fra le più diffuse tecnologie di lettura digitale, Kindle e Kobo, quali sono le loro soluzioni per mantenersi saldi in un mercato editoriale sempre molto incerto.

Kobo: personalizzare la tecnologia e puntare sui lettori forti
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Michael Tamblyn, CEO e presidente di Rakuten Kobo, si dice estremamente entusiasta di questo particolare periodo: “È un momento molto interessante per quanto riguarda gli ereader“, ci ha raccontato. “Possiamo dire di essere usciti dalla fase degli early adopter, ormai le persone si sentono a loro agio anche a leggere con questi strumenti“.

Un problema potrebbe venire di fatto dalla scarsa propensione alle lettura in un paese come l’Italia, secondo ultimi dati, il 53,7% della popolazione non legge: “Non vediamo il mercato italiano come così difficoltoso“, racconta Tamblyn.

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Così come in Giappone andiamo forti su smartphone e nei manga, in Italia ci adeguiamo a una cultura estremamente ricca, in cui la lettura è ancora al centro di molte vite“. Anche attraverso partnership con editori tradizionali come Mondadori e Feltrinelli, il focus è sui lettori forti: “Le persone che leggono ebook sono le stesse che amano i libri di carta: in media chi legge 3 ebook alla settimana su Kobo corrisponde al profilo di chi legge una sessantina di libri all’anno su carta“.

Il vecchio confronto carta vs digitale sembra in qualche modo superato, anche se rimangono differenziazioni di genere: “Le letture personali, in particolare la narrativa, sono passate al digitale,” spiega il responsabile di Kobo, “mentre libri illustrati, di cucina o per bambini sono ancora su carta. Questo però non significa che generi come i manuali di cucina o le guide di viaggio non stiano subendo anche loro un’evoluzione in senso digitale“. Molto vitale anche l’attività di self-publishing, che rappresenta il 20% dei titoli disponibili sui loro store.

Per Kobo — società canadese acquisita negli anni scorsi dalla giapponese Rakuten e che ha a sua volta assorbito il concorrente Tolino — la vera sfida risiede dunque nella tecnologia: “I nostri ereader si stanno evolvendo verso una sempre maggiore facilità di lettura e accessibilità, anche perché abbiamo un pubblico di tutte le età“. E una delle direzioni di sviluppo è quella di coinvolgere i lettori nel processo di design: “Il nostro ultimo modello Kobo Aura H20, ad esempio, è ancora più waterproof per assecondare quei lettori che vogliono leggere al mare e dovunque“.

In un mercato estremamente competitivo, in cui il tempo delle persone è conteso anche da forme di intrattenimento come Netflix o Audible, il segreto sta nella personalizzazione: “Grazie a innovazioni come i big data e il machine learning vogliamo fornire alle persone un’esperienza immersiva e senza distrazioni, dato che il 60% degli utenti viene da noi per rilassarsi o evadere dalla realtà“. Uno strumento essenziale sono i suggerimenti di lettura, che compaiono ben prima che uno finisca il titolo che sta leggendo, realizzati anche in collaborazione con esperti editoriali: “In fondo la nostra non è una sfida basata su software o hardware,” conclude Tamblyn, “ma una sfida che riguarda i libri e la cultura“.

Kindle: rendere la lettura sempre più immediata e accessibile
(Foto: Lorenzo Longhitano)

Anche Giulia Poli, head of Kindle Content per Amazon Italia, non è particolarmente preoccupata della situazione della lettura nel nostro Paese: “Ci sono caratteristiche intrinseche del mercato italiano che vanno affrontate come sistema, come abbiamo fatto con la Giornata mondiale del libro“, ci ha raccontato. “Quello che noi cerchiamo di fare da sempre è semplificare l’accesso alla lettura e renderla sempre più piacevole“. Bisogna dunque impegnarsi sull’accessibilità dell’offerta: “Il Kindle Store oggi offre oltre 160mila eBook in lingua italiana, e oltre quattro milioni e mezzo in altre lingue. Inoltre, abbiamo Kindle Unlimited (10 euro al mese per un’offerta amplissima di libri) e una percentuale alta di titoli digitali a meno di 5 euro“.

In questo contesto rassicura anche l’apprezzamento dei dispositivi da parte degli utenti, anche tramite le recensioni: “La famiglia Kindle e in particolare il Paperwhite continuano ad essere tra i prodotti più venduti nell’elettronica di Amazon.it“, ha continuato Poli. “Siamo convinti che ci saranno ancora numerosi lettori che si avvicineranno alla comodità della lettura digitale, con la possibilità di portare la propria libreria con sé o acquistare e iniziare a leggere un libro in 60 secondi, o ancora di leggere praticamente su tutti i dispositivi“.

Anche su Kindle l’utente medio è un lettore appassionato: “Fra carta ed ebook la fruizione è diversa, ma chi ama leggere ama entrambi i supporti. Noi non vediamo conflitto ma complementarietà. Dalla nostra esperienza chi possiede un ereader legge più libri di prima, sia cartacei sia digitali“. Cambia anche il primo approccio alla lettura, ma per Poli anche questo si sta evolvendo: “Ci può essere resistenza iniziale all’idea del digitale, solo perché in prevalenza le prime letture si iniziano a fare sulla carta, ma questo atteggiamento sta cambiando, i bimbi hanno in mano i dispositivi prima ancora di iniziare il percorso di istruzione“. Da qui la necessità di ereader che vadano incontro alle esigenze di tutti: “Puntiamo anzitutto sui display HD con un contrasto elevato per rendere più piacevole la fruizione di testi e illustrazioni, e su una batteria di lunga durata,” spiega la responsabile di Kindle. “Inoltre, l’interfaccia è oggetto di costante innovazione per garantire la migliore esperienza d’uso possibile, con migliorie apportate in base ai feedback dei clienti“. Fra le ultime novità, il miglioramento della sottolineatura, la visione panoramica delle pagine del libro e anche la funzione Free Time per i più piccoli: “Ogni genitore può creare un ambiente protetto per i propri figli, mettendo a loro disposizione solo i libri più adeguati. Abbiamo poi creato anche Bookerly, che è un carattere speciale con legature e aspetti tipografici che lo rendono ancora più accattivante“.

E per quanto riguarda la concorrenza di altre forme di intrattenimento? Anche questo non sembra preoccupare molto Giulia Poli: “È così da sempre, la lettura compete per spazi del tempo libero. Ma oggi su uno smartphone si può leggere un libro, cosa una volta impensabile. E si può riprendere in mano il testo trovandolo dove lo si era lasciato” ci spiega. “In generale, in Amazon puntiamo anzitutto a innovare sempre l’esperienza di lettura per i nostri clienti. La lettura ci sarà sempre, che sia per pochi minuti o lunghe sessioni: fa parte di uno dei bisogni delle persone“.

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