Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Era stato arrestato questa mattina a Mosca Yuri Guaiana, attivista dell’associazione radicale Certi diritti, ma verso le 16 di questo pomeriggio è arrivata la notizia del suo rilascio, come ha confermato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Assieme ad altri colleghi attivisti Guaiana stamani si stava recando alla Procura generale per consegnare una raccolta firme (più di due milioni) contro la persecuzione attualmente in corso contro gli omosessuali in Cecenia, ma era stato fermato e condotto in carcere.
“Sto bene, sono in carcere, in una stanza con altri quattro attivisti russi e un poliziotto. Ogni tanto vengono a farci domande e chiedere documenti, in particolare a me per il visto“, aveva detto al telefono Guaiana a Rai News 24. “Non sappiamo cosa succederà adesso. Non abbiamo ancora mangiato, non ci hanno portato neanche un bicchiere d’acqua“. Assieme a lui gli attivisti russi Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Valentina Dekhtiarenko, Nikita Safronov.
“La situazione in Cecenia è senza precedenti, ci possono essere i presupposti per definirlo un crimine contro l’umanità“, ha raccontato Guaiana sulla situazione: “Noi stavamo protestando in modo democratico, senza nessuna bandiera o scritta che andasse contro la legge contro la propaganda Lgbt vigente in Russia“. Un video diffuso su Twitter mostra il momento dell’arresto:
В центре Москвы задержали пятерых активистов, собиравшихся передать петицию с требованием проверить информацию о преследовании геев в Чечне. pic.twitter.com/47qZN8XJHU
— Радио Свобода (@SvobodaRadio) May 11, 2017
Secondo quanto comunicato nel primo pomeriggio sempre su Twitter da Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, la Farnesina si era attivata mandando un proprio rappresentante nel distretto di polizia in cui Guaiana era mantenuto in stato di detenzione amministrativa. Anche Leonardo Monaco, segretario di Certi Diritti, aveva parlato di una situazione che pareva sotto controllo seppur nella sua gravità: “Siamo in contatto con la Farnesina che sta seguendo la vicenda e gli avvocati sul posto, sappiamo che Yuri sta bene e conosciamo le coordinate della caserma dove è trattenuto“. Poche ore dopo, infine, la notizia del rilascio.
“Stiamo facendo passi avanti in un mondo che fa passi indietro“, è stata la dichiarazione del ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine di una conferenza stampa in cui si faceva il punto sulle unioni civili in Italia.
Leggi anche
Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento?