sabato, Ottobre 5, 2024

La storia dei controller da Pong a Switch

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Guardando il controller del Nintendo Switch sembra difficile pensare che tutto si nato da una manopola. Eppure la storia delle periferiche parte proprio dal paddle, una manopola con uno o più pulsanti che, girando su un asse, riproponeva il movimento delle mani su schermo.

La prima apparizione è del 1972 nel cabinato di Pong, il tennis videoludico più famoso del mondo, e lo stesso anno compare anche sulla prima console, la Magnavox’s Odyssey.

L’Atari 2600

Cinque anni più tardi però cambia tutto: la rotella diventa una levetta e il nome si tramuta in Joystick, bacchetta della felicità, termine che i dizionari inglesi accreditano allo slang che definiva il pene. Sia come sia, quello stecco tondeggiante di derivazione aeronautica (sugli aerei era stato introdotto nel 1908), diventa il nuovo verbo nel 1977 grazie all’Atari 2600 e nel tempo diventerà sempre più complesso ed ergonomico, beneficiando di un interscambio continuo proprio con il mondo aeronautico.

Atari CX

Negli anni ’80 compare sul mercato il primo controller senza fili: viene lanciato con l’Atari CX e si connetteva alla console tramite onde radio proprio come i telecomandi per aprire i cancelli elettrici.

Unico segno distintivo: il peso fuori controllo.

Il Nintendo
1983-Nintendo-Famicom
All’inizio l’idea piace, ma negli anni ’80 ecco un nuovo cambiamento radicale. Nel 1983 il Famicom di Nintendo, noto da noi come il Nintendo con tanto di articolo, diffonde nel mondo il gamepad, oggetto rettangolare con due bottoni e una crocetta direzionale che da allora è diventato il modello di riferimento per tutte le console, tanto da essere riproposto molto rivisto e ancor più corretto sulle diverse PlayStation e Xbox.

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Ma non su Wii.

Nintendo Zapper
1983-Nintendo-Zapper
Nata nel 1983, questa futuristica pistola a raggi infrarossi ha portato nei salotti di mezzo mondo i giochi di tiro, un filone ancora poco esplorato.

Nintendo R.O.B.
1985-Nintendo-R.O.B
Non era propriamente un controller, ma un robottino da compagnia che giocava insieme ai bambini. Correva l’anno 1985 e sembrava di essere già nel futuro — ma alla fine si è rivelato un fallimento. Tutti però ricordano la pubblicità sul retro delle vecchie confezioni del Nintendo: pochi infatti hanno avuto la possibilità di vederlo dal vivo.

Atari Jaguar

Poco conosciuto in Italia, il giaguaro di Atari nel 1993 faceva bella mostra di sé con un controller da ben 17 pulsanti, diventati poi 22 nella versione Pro. Non piacque ai giocatori del tempo che lo considerarono troppo complesso e non c’è da biasimarli.

Apple Bandai Pippin

La prima e unica console di Apple, la Pippin apparve nel 1995 ed era una via di mezzo tra un computer e un sistema di gioco. Fu un totale fallimento, ma il design del controller già prefigurava la forma tondeggiante che sarebbe stata adottata delle console odierne.

Sega Saturn 3D

Scomodo e gigantesco, nel 1996 il Sega Saturn 3D introduce le levette analogiche nel mondo del gaming. È una rivoluzione senza precedenti, ma non avrà fortuna della console e cadrà presto nel dimenticatoio.

Sega Dreamcast

Troppo in anticipo sui tempi (siamo nel 1998) il controller della Dreamcast offriva un controller visuale. Al centro infatti aveva uno slot per la Visual Memory Unit (VMU), una scheda di memoria con un monitor a cristalli liquidi che durante il gioco offriva piccole animazioni 8 bit in bianco e nero. Poteva anche essere staccata dal controller per giocare a minigame ben poco attraenti (il cellulare era ancora poco diffuso) e portare sempre con sé i propri dati di gioco. Bastava infatti connetterla al controller di un amico per caricare a casa altrui il proprio profilo o attaccarla ad altre VMU per scambiarsi file. L’idea, molto innovativa per i suoi tempi, è però rimasta in sordina visto che la Dreamcast non solo fu un fallimento commerciale ma decretò la definitiva uscita di scena di Sega dalla produzione di console.

Sony Bananarang

Figlio illegittimo dell’Apple Pippin, il Sony Bananarang del 2005 sarebbe dovuto essere il primo controller della PlayStation 3 ma non è mai stato commercializzato.

Nintendo Wii

È sempre la casa di Mario a far fare un bel passo avanti al mondo dei controller: nel 2006 i Wiimote e Nunchuck della Wii danno il via a un nuovo modo di giocare in cui il controller diventa un sensore di movimento.

Microsoft Kinect
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Già che il controller diventa evanescente facciamolo sparire del tutto. Nel 2010 Microsoft lancia la Kinect per Xbox 360, una telecamera che consente di giocare senza avere nulla in mano, semplicemente muovendo il corpo davanti a essa. L’idea piace tanto da diventare uno dei dispositivi consumer più venduti di sempre.

Nintendo Wii U
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Bastano sei anni e Nintendo fa marcia indietro. Nel 2012 il controller della Wii U torna al classico paradigma del pad con crocette e bottoni, ma in più aggiunge un monitor da 6,2 pollici integrato.

Sony PlayStation DualShock 4
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Sony nel 2013 dice la sua con il DualShock 4, controller dall’aria tradizionale con un touch pad capacitivo che aggiunge un nuovo sistema di input a tocchi.

Nintendo Switch
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Nel 2017 un altro passo avanti firmato Nintendo: con Switch, il controller diventa un mutaforme multiuso. Può essere messo ai lati del display per farla diventare una portatile, le due parti sonno essere riunite per diventare un solo controller oppure essere usate separatamente per far giocare due giocatori.

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