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Provate ad immaginare due vecchiette, neanche troppo simpatiche, che decidono di portare alla luce un clamoroso caso di abusi ed omicidi che vede per protagonisti membri del clero. Sembrerebbe una storia impossibile, invece si tratta di una vicenda realmente accaduta che è stata raccontata nella nuova docuserie di Netflix The Keepers.
Tutto ruota attorno alla misteriosa morte di Suor Cathy Cesnik, insegnante di letteratura inglese presso la Archbishop Kenough High School di Baltimora. Il 7 novembre 1969 la giovane suora scompare e dopo circa 2 mesi viene rinvenuto il suo cadavere. Il caso resta irrisolto fino al 1992, quando un’ex studentessa trova il coraggio di denunciare cosa accadeva a lei e ad altre allieve della scuola.
In seguito alla denuncia, due ex allieve, Gemma Hoskins e Abbie Schaub le vecchiette in questione, iniziano ad indagare e riescono a ricostruire cosa accadde a Suor Cathy: un omicidio insabbiato all’interno della Chiesa stessa. [SPOILER: la religiosa sarebbe stata uccisa dal cappellano della scuola, Joseph Maskell, in quanto sarebbe venuta a conoscenza degli abusi che l’uomo compiva sulle studentesse]
The Keepers cavalca l’onda del pluripremiato Il caso Spotlight, ma evita di copiare e calcare lo stesso solco tracciato dal film.
Nonostante la tematica sia la stessa, The Keepers mostra soprattutto il punto di vista di chi è sopravvissuto, non solo agli abusi, ma anche di chi, giovanissimo, si è trovato ad elaborare la perdita di Suor Cathy.
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Sono le stesse vittime che cercano giustizia per loro stessi e per Suor Cathy.
Nonostante il carattere introspettivo, The Keepers si presenta quasi come una crime story ed è difficile non cadere nel binge watching: al termine di ogni episodio lo spettatore viene sempre a conoscenza di un nuovo elemento d’indagine e, dopo il twist della terza puntata, è impossibile riuscire a fermarsi.
Il merito dell’ottima risultato va sicuramente al regista, Ryan White, che riesce a dedicare un’intera docuserie alle vittime, senza cadere nel pietismo ed evitando l’effetto “tv del dolore” che tanto piace, invece, alla tv nostrana.
Dopo i buoni risultati già raggiunti con Making a Murder e Amanda Knox, con The Keepers Netflix conferma di essere in grado di produrre non solo serie tv d’intrattenimento, ma di potersi muovere senza difficoltà anche nel campo dell’infotainment.
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