sabato, Aprile 1, 2023

La Russia non vuole più collaborare con la Stazione spaziale internazionale

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

image

La Russia mette fine alla sua collaborazione con la Stazione spaziale internazionale (Iss), fino alla “completa e incondizionata rimozione delle sanzioni illegali imposte dai paesi occidentali a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. A dare l’annuncio è stato Dmitry Rogozin, direttore generale dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. in un lungo thread su Twitter.

Fino a giovedì 31 marzo, la Nasa aveva sostenuto l’impegno a proseguire la collaborazione con la Russia sulla Iss fino al 2030, ma le dichiarazioni di Rogozin lo fanno sembrare improbabile. “Lo scopo delle sanzioni è di uccidere l’economia russa, far sprofondare il nostro popolo nella disperazione e nella fame e mettere in ginocchio il nostro paese” ha scritto Rogozin.

Secondo The Verge, il ritiro della Russia dalla stazione potrebbe in effetti comportare seri problemi, dato che la Nasa si affida ancora alla Russia per mantenere l’orientamento e la posizione nello spazio dell’Iss. Presto scopriremo la gravità di questo ritiro, dato che, in base a quanto sostenuto da Rogozin, Roscosmos comunicherà nei prossimi giorni la data esatta in cui interromperà la sua collaborazione con la Iss.

Nei suoi tweet, Rogozin ha spiegato di aver fatto appello alle varie agenzie spaziali dell’Unione europea (Esa), del Canada (Csa) e degli Stati uniti (Nasa), chiedendo la rimozione delle sanzioni economiche contro le compagnie aerospaziali e tecnologiche russe. Tuttavia, le diverse agenzie hanno risposto semplicemente che le nuove misure economiche non impediscono una cooperazione tra i vari paesi sulla Iss.

Twitter content

This content can also be viewed on the site it originates from.

“Gli Stati Uniti continuano a sostenere la cooperazione spaziale internazionale del governo, in particolare per quelle attività associate al funzionamento della Iss con Russia, Canada, Unione europea e Giappone”, si legge nella lettera firmata dall’amministratore della Nasa Bill Nelson, pubblicata dallo stesso Rogozin. “Le nuove misure di controllo delle esportazioni -prosegue la lettera – continuano a permettere la cooperazione tra gli Stati Uniti e la Russia, per garantire il proseguimento delle operazioni sulla Iss”.

L’agenzia canadese ha inviato una risposta simile, che Rogozin ha definito “praticamente identica” a quella statunitense: “Il Canada continua a sostenere il programma Iss e al proseguire con successo e sicurezza le sue operazioni”. Mentre Josef Aschbacher, capo dell’Esa, ha risposto spiegando come la rimozione delle sanzioni non sia materia di sua competenza, rimettendo la richiesta agli stati membri dell’Unione europea.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

ChatGPT, OpenAi lo blocca in Italia

Anche Sam Altman, il fondatore di OpenAi, ha preso parola sulla questione ed è intervenuto con un post su...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img