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A diciotto anni J Lord, nome d’arte di Lord Johnson, di vite ne ha vissute parecchie, con molteplici sfumature. Le ha condensate nell’Intro del suo primo album No Money More Love prodotto da Dat Boi Dee. Talmente tante sfumature che ti viene da pensare che J Lord sia come la città che lo ha adottato, Napoli: è mille culure. E tra le cromìe di queste esistenze c’è quella intensa del rapper con un flow già inconfondibile, collaborazioni all’attivo con Liberato e Ghali e il nuovo disco uscito lo scorso 25 marzo. E poi ci sono le sfumature scomposte del suo vissuto personale, che si diluiscono nelle sue radici: mamma e papà ghanesi, l’affido del piccolo a un’amica di Afragola, in Campania, l’approdo di Lord in Italia. Qui, ascoltando musica in chiesa scopre i gospel e dai 13 anni inizia a scrivere rime. Intanto la mamma naturale si trasferisce ad Afragola dove cucina piatti tradizionali per gli immigrati. Oggi Lord divide il suo cuore tra le due mamme e i successi che inanella, rima dopo rima, scoperta dopo scoperta.
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Proprio sul social J Lord muove i primi passi nella musica: la scrittura, salvifica, lo aiuta a tirar fuori certi sentimenti inespressi, certi ricordi, certe inquietudini. Figli del passato e Zona sono i primi singoli di successo che gli permettono di farsi notare dai producer. Nascono le prime collaborazioni, arrivano Freestyle e Gangster e intanto la fama del giovane cresce esponenzialmente nel giro di pochissimo tempo: prima appare in Voodoo, nell’album di Mecna Mentre nessuna guarda, poi arrivano l’interesse di Salmo e la collaborazione all’album di Mace OBE in Scostumato. A stretto giro seguono Massimo Pericolo, Baby Gang, Emis Killa, Ghali e Liberato in Chiagne ancora e Testamento con Young Miles e Shari nella soundtrack di Gomorra. Uno dopo l’altro, inesorabili, sono tutti sollevamenti d’asticella che si sublimano nell’album No Money No Love.
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