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La domanda rimane poi estremamente solida pure per l’alta stagione. “Sta invece un po’ mancando il corto raggio di maggio e giugno – prosegue Seghi -. Forse il problema sta nel restringimento delle finestre di prenotazione, però viviamo un momento in cui è ancora difficile tracciare curve previsionali attendibili”.
A fronte di tutto ciò, il gruppo si sta comunque “avvicinando per l’alta stagione su livelli di fatturato interessanti, quanto più possibile vicini all’era pre-pandemica. L’idea è poi quella di tornare a trend finalmente regolari a cominciare dal prossimo inverno”.
In tale processo, conclude Seghi, “una grossa mano ce la stanno dando anche le agenzie, sia per i riempimenti della nostra capacità di volato, sia in termini di acquisto di pacchetti inclusi nei nostri sistemi di incentivazione trimestrale”.