lunedì, Aprile 21, 2025

Cosa sappiamo sull'affondamento della nave ammiraglia russa Moskva

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Alla fine, l’incrociatore lanciamissili Moskva è affondato al largo di Odessa, dove potrebbe essere stato colpito da missili Neptune ucraini, oppure essersi incendiato a seguito di un guasto. Qualunque sia la verità, il Cremlino ha perso la sua nave ammiraglia nel mar Nero ed ora sarà costretto a rivedere la sua strategia di invasione della costa meridionale dell’Ucraina.

Dopo la diffusione della notizia di un’esplosione a bordo del Moskva, il ministero della difesa russo aveva inizialmente negato sia che fosse stato colpito da missili ucraini, sia che il vascello fosse in procinto di inabissarsi. Le dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa russa Tass, parlavano di danni contenuti e di quattro rimorchiatori all’opera per condurre la nave in porto a essere riparata. Dopo appena qualche ora, nella serata di giovedì 14 aprile 2022, lo stesso ministero si è trovato costretto a rettificare, almeno parzialmente, le sue affermazioni.

“L’incrociatore Moskva ha perso la sua stabilità mentre veniva rimorchiato in porto, a causa dei danni subiti allo scafo durante l’incendio innescato dall’esplosione delle munizioni a bordo” si legge sulle pagine della Tass “la nave è quindi affondata a causa del mare in tempesta. Tuttavia, il ruolo del maltempo nell’inabissamento della nave, è stato messo in dubbio dagli esperti e dal bollettino meteorologico dell’area in cui si trovava la Moskva.

“I russi sostengono che una tempesta abbia fatto affondare l’incrociatore – ha detto alla Cnn Mark Hertling, ex comandante generale dell’esercito degli Stati Uniti in Europa – ma il bollettino meteorologico relativo alle acque al largo di Sebastopoli dava venti a circa 4 miglia orarie, una temperatura di 4 gradi e un po’ di pioggia. Secondo la scala di Beaufort, che misura la forza del vento, una corrente d’aria con velocità di 4 miglia orarie (o 4 nodi) corrisponde a una brezza leggera, appena sopra alla bava di vento, che varia tra una velocità di un miglio e tre miglia orarie.

Un colpo alla strategia russa

La perdita dell’ammiraglia della flotta russa nel mar Nero – nonché della più grande nave da guerra colata a picco dalla seconda guerra mondiale e la prima dai tempi della guerra delle Malvinas e del Golfo – non rappresenta solo una sconfitta militare, ma anche un colpo simbolico al prestigio dell’armata russa e, di conseguenza, del Cremlino. Per questo è importante osservare con occhio critico le dichiarazioni ufficiali in arrivo da Mosca sulla questione.

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